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Elezioni Regionali 2020

Il seggio vieta le mascherine nere, respinto un commesso: «Cose assurde»

Dopo il caso di un'avvocatessa, anche Federico, 32 anni, è stato costretto a sostituire la protezione per votare: «Mi hanno detto che il nero rappresenta la destra»

Dopo l’avvocatessa, è toccato a un commesso imbattersi nel seggio “bacchettone” di Porto Recanati, dove le mascherine nere non sono ammesse.

«La sostituisca o non può votare», si è sentito dire Federico, 32 anni, che ieri pomeriggio si è presentato all’ex scuola elementare Diaz per esprimere le sue preferenze su referendum e regionali, ma è stato respinto dai volontari della Protezione civile e dai carabinieri. «Mi hanno fermato perché indossavo una mascherina nera di cotone, che tra l’altro è molto elegante e vendiamo nel negozio in cui lavoro - racconta Federico -. Ho chiesto se il problema fosse il tessuto, ma mi hanno risposto di no: mi hanno detto che il nero rappresenta la destra, come il rosso richiama il comunismo ed entrare con mascherine nere o rosse è vietato da una legge». 

A quel punto Federico ha chiesto: «Se fossi vestito tutto di nero, mi fareste spogliare nudo?». No. «Mi hanno spiegato che la questione riguarda solo la protezione sul viso. Alla fine, per non perdere troppo tempo, visto che dietro di me c’erano altre tre persone in fila sbigottite, ma la sono tolta e ho accettato di indossare una mascherina di carta bianca fornita dal seggio. Ma francamente mi è sembrata una cosa assurda - dice il 32enne - anche perché gli stessi carabinieri portano una mascherina nera con il logo dell’Arma: tuttavia, hanno sottolineato che quella fa parte della loro divisa d’ordinanza».  

«Tolga la mascherina nera o non può votare»: avvocatessa fermata dal seggio

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