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Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni Regionali 2020

Riconquistare l’Italia: «Grandi opere servono a succhiare soldi, centralità a imprese locali»

La candidata alla presidenza della Regione Marche per la lista "Riconquistare l'Italia", Alessandra Contigiani, presenta il suo programma

Meno due all’election day nelle Marche, il giro di incontri con i candidati alla presidenza si conclude con Alessandra Contigiani (Riconquistare l’Italia). La lista sovranista non presenta candidati ad Ancona e provincia (GUARDA IL VIDEO), ma sulle altre quattro provincie della regione prevede un programma basato sulla sanità pubblica e sulla centralità delle imprese locali nella realizzazione delle infrastrutture. «Il modello proposto finora dalla Regione è stato quello dell’implementazione delle aziende private nel settore pubblico, ma è stato fallimentare, lo dimostra il fatto che in tempo di Covid abbiamo avuto la maggior percentuale di morti sui positivi più alta d’Italia. Quello che proponiamo noi – continua la Contigiani- è una sanità davvero accessibile a tutti, tornando alla logica delle Usl. Basta aziende sanitarie e basta aree vaste, riapriamo gli ospedali che sono stati squalificati e che oggi sono ridotti a semplici cronicari. Dobbiamo stare più attenti anche sul convenzionamento dei privati, ma anche sui criteri di accesso dei medici all’intramoenia. Assolutamente necessaria poi l’abolizione del ticket sanitario e proponiamo anche interventi sulla medicina preventiva e l’inclusione delle cure odontoiatriche nel sistema sanitario. Infine, va riallocato in modo diverso il fondo sanitario destinato alle Marche, che è del tutto insufficiente». Sul fronte infrastrutture: «Noi crediamo che i grandi progetti come la Pedemontana siano solo dei “succhiasoldi”. La corruzione purtroppo può metterci mano liberamente, noi dobbiamo ripartire dalle piccole imprese del territorio e coinvolgerle nella ristrutturazione delle arterie esistenti. Il trasposto ferroviario va integrato con quello su gomma e come Regione Marche faremmo pressioni sul Governo per la nazionalizzazione delle autostrade». E l’uscita dal porto verso nord?: «E’ una delle opere che va fatta, fermo restando che ci deve essere un vantaggio anche per le imprese locali e non solo le multinazionali che vogliono metterci mano». 

Da quattro anni si parla ancora di ricostruzione post-sisma: «Dobbiamo ascoltare i sindaci di quelle comunità, vanno snellite le procedure per la costruzione leggera che va distinta da quella pesante. Lo stato d’emergenza va prolungato fino al 2024, perché entro il 2021 non si riuscirà a fare tutto ciò che non è stato fatto in passato. Va poi prolungata la zona franca per dieci anni». Ultimo “tweet” sulla cultura: «Va sganciata dal turismo che sì, dobbiamo implementare, ma il patrimonio va reso fruibile a tutti i cittadini per tutto l’anno e non deve essere legato alla stagionalità. Pensiamo alle realtà culturali nei luoghi terremotati, vanno riaperti quei centri lavorando in rete con università, comuni e associazioni».
 

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