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Elezioni Regionali 2020

“Marche Coraggiose”, il capolista è Gianni Maggi: «Mercorelli spavaldo e confuso»

L'ex pentastellato si candida con "Marche Coraggiose" e sferra un duro attacco a Mercorelli e al Movimento 5 Stelle marchigiano

«Con la votazione sulla piattaforma Rousseau proposta dal Movimento nazionale, si è capito perché nelle Marche non si è voluto dare la possibilità agli iscritti di decidere se il Movimento alle elezioni regionali dovesse correre da solo o presentarsi con la stessa coalizione con cui governa a Roma. Non certo per quelli del Movimento, ma per altri interessi che sicuramente scopriremo più avanti nel tempo, coloro che vogliono i candidati di Salvini e Meloni al governo delle Marche hanno impedito il voto agli iscritti 5 Stelle per il timore, come abbiamo visto fondato, che si decidesse di formare una coalizione, antagonista a quella di destra, per governare la regione». A parlare è Gianni Maggi, ex M5S che proprio oggi ha annunciato la propria candidatura come capolista della provincia di Ancona per “Marche Coraggiose”. 

«Nonostante questo proposito sia stato mandato all'aria dalla schiacciante maggioranza che sulla piattaforma Rousseau si è espressa in favore della replica sui territori della coalizione di Governo, il candidato alla presidenza della Regione, eletto e guidato da quelli che hanno impedito un voto marchigiano, con la dichiarazione di non voler tener conto della volontà della maggioranza degli iscritti si è avventurato, con spavalda confusione, a negare il principio della democrazia diretta, elemento fondante della nascita del Movimento di Beppe Grillo- prosegue Maggi- così lui, personaggio “sui generis” viene messo alla guida elettorale di un Movimento a pezzi, dilaniato da contrapposizioni e litigi, per seguire le posizioni imposte da chi pensa soprattutto ai propri interessi, non a quelli dei marchigiani. Per questo assurdo e ingiustificato perseverare sulla scelta autoritaria e scellerata non solo di rendere inutili i voti del Movimento, ma addirittura di mettere in pericolo la tenuta del Governo nazionale, torno indietro sulla mia decisione e, mettendo a disposizione quel poco di popolarità ottenuta nei cinque anni in regione, mi candido per aiutare le donne e gli uomini di Marche Coraggiose a dare voce a quella maggioranza che ha votato per il Movimento in coalizione, a quelli che pensano che il Pd abbia governato male ma che non vogliono cadere dalla padella nella brace con la destra della marcia su Roma, a quelli che non vogliono disperdere il voto ma che vogliono mandare al governo della regione, all'interno di una coalizione uguale a quella guidata a Roma da Conte, donne e uomini in grado di condizionarne le scelte per garantire il bene comune, non quello di pochi».

«Ho deciso di candidarmi- prosegue Maggi-oltre che per le ragioni che ho detto, anche perché buona parte del programma che è stato accettato dalla coalizione guidata da Maurizio Mangialardi è quello che io e Romina Pergolesi, pochi mesi fa quando eravamo ancora nel Movimento, abbiamo collaborato a realizzare. Questo programma con Marche Coraggiose diventa il programma di una coalizione che si candida a governare la regione e che si impegna alla sua realizzazione, non è il solito elenco di belle promesse per prendere voti.Ho ritenuto queste motivazioni più che sufficienti per non tirarmi indietro e metterci la faccia». 

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