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Elezioni Regionali 2020 Osimo

Dino Latini (Udc): «Moderno difendere certi valori, parte del compenso ai giovani»

Si presenta Dino Latini che di presentazioni non avrebbe bisogno visto che è stato sindaco di Osimo e consigliere regionale negli anni 2010-2015 con Api-Liste civiche

Avvocato, ex sindaco di Osimo ed ex consigliere regionale negli anni 2010-2015 con Api-Liste civiche, Dino Latini scende in campo e si candida come consigliere regionale alle prossime elezioni del 20 e 21 settembre con la lista dell’Udc per Francesco Acquaroli presidente (LEGGI L'INTERVISTA). Una scelta inaspettata e che Latini prova a spiegare.

«Bisogna avere il coraggio di guardare oltre il presente e tracciare un futuro per tutti noi in cui al centro ci sia il benessere, non l'agitazione permanente, l'indignazione o lo scadere nella povertà. Senza benessere sociale di tutti, delle famiglie, dei giovani e degli anziani non avremo futuro e varrà molto poco essere bravi a protestare o incarnare valori assoluti. La fatica autentica sta nell'impegno al sacrifico per un lento chiaro processo riformatore in cui tutti sono a chiamati a dare qualcosa per avere il benessere per tutti. Diamoci fiducia reciproca.

Fa specie però vedere come un precursore delle liste civiche e del civismo in politica si proponga con un partito, per di più l’Udc. «Queste sono elezioni amministrative in cui conta la scelta della persona prima che le ideologie. Si tratta di amministrare e migliorare lo stato di vita dei marchigiani, dei servizi, delle infrastrutture, della sanità. Poi, il simbolo dell'Udc è come quella bevanda estiva che arriva puntualmente ogni anno dal 1967 senza etichetta ne pubblicità con lo stesso formato di vetro spesso: è un valore autentico. Oggi cerchiamo proprio quelli, tutti, dai giovani agli adulti: valori autentici, veri, che riportano alle nostre radici più vere e sicure ma che consentono di lanciarmi molto in avanti,  avendo la forza del tempo in cui il benessere era veramente per tutti e valori sempre moderni a cui tutti si richiamano. Io vedo e sento modernissimo difendere i nostri valori marchigiani, italiani, occidentali, senza paura di dirlo, sapendo che sono il nostro unico futuro se vogliamo tornare a godere di un  benessere diffuso e continuo come è avvenuto fino al 1992». 

Latini è convinto e non sente la sua candidatura a rischio. «Per essermi candidato con l'UDC no certamente. In un momento in cui tutti si dichiarano civici, noi che siamo stati la prima lista civica della Marche (1991) dimostriamo che contano ideali, programmi e valori. Non  le etichette. Semmai  è a rischio per altro; perché vedo che nella mia città stanno organizzando il solito inciucione: tutti insieme  per escludere le liste civiche. Sarebbe la  terza volta che tutti si mettono insieme solo per essermi contro. Sopporto cristianamente. Ma per questo vale ancora di più la battaglia che stiamo facendo. L'obbiettivo è il futuro, non solo una scadenza elettorale. Chi fa inciuci tattici non va mai tanto distante. Chi ha progetti per la propria comunità sopravvive a ogni battaglia e rimane sempre attuale. Noi tentiamo umilmente di essere questi ultimi.

Nel su programma c’è l’idea di destinare buona parte del suo compenso ai giovani. «Lo faccio perché ci credo, non per avere voti. Del  testo, L'ho già fatto quando sono stato consigliere regionale:il 37%  del mio compenso andava a coloro che non riuscivano a acquistare i presidi sanitari. Così faro per  il futuro. Escluso un minimo rimborso spese darò il mio emolumento mensili a giovani che sono disponibili a fare lavori umili o di interesse collettivo. Io poi ritengo di essermi dato da fare quando ero consigliere regionale: 24 leggi regionali emanate in soli 5 anni portano il mio nome e la mia proposta. Leggi che toccano i settori nevralgici della comunità marchigiana: piano casa,  razionalizzazione spesa sanitaria mobilità passiva, pubblica assistenza, pescatori, agricoltura. I miei valori sono sicurezza sanitaria, sicurezza  umana, sicurezza nelle  scuole nella difesa di chi lavora e  fa lavorare, sicurezza nel rispetto delle regole e poi togliere tanta burocrazia inutile, ma non a parole ma nei fatti.Principi che tutti vogliono siano attuati perché semplici, possibili e sopratutto che migliorerebbero le cose di tutti. Non si può vivere aspettando anni  per una visita medica o pagare somme che tutti non hanno. Non si può morire perchè non ci sono più ospedali  che tengono aperti tutti i reparti.  Non si può vivere nella paura di furti a raffica e in continuazione. Non si può  avere futuro solo con i sussidi. Non si può  avere futuro se non si garantiscono coloro che frequentano le scuole (siamo passati dalla paura per il terremoto a quello peril virus, ma sempre paura è per la popolazione scolastica). Non si può morire impiccati per gli ingorghi fiscali dopo aver sempre e solo lavorato e pagato le  tasse. Non si può pensare di avere futuro solo con la cultura lasciando morire agricoltura, manifattura, pesca, industrie e artigianato, che sono il cuore vitale dei marchigiani».

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