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Elezioni comunali 2018

Tombolini chiama Mignone (5 Stelle): «Simbolo di tenacia e amore per Ancona»

Una lettera aperta al candidato dei pentastellati costretto alla sedia a rotelle da una malattia che ha girato tutta Ancona sulla sua carrozzina

Antonio Mignone per Stefano Tombolini è «un bell’esempio di come si può vivere e combattere una campagna politica di cambiamento. Le sue 51 preferenze valgono certamente molti di più delle 900 sbandierate dal recordman di queste amministrative (Foresi, ndr). Con la sua carrozzina e l’inseparabile vessillo dei cinquestelle Antonio ha infatti percorso tanta di quella strada che neppure si può immaginare. Ed ha percorso chilometri su chilometri  con la sua auto con altoparlante incorporato ( non si potrebbe, ma l’ha fatto con volontà ed entusiasmo) . L’ho sentito vicino al porto, a Collemarino: “Sono Antonio Mignone, sono del Movimento cinquestelle. Votatemi, non ve ne pentirete”». Comincia così la lettera aperta che Tombolini, candidato di centrodestra e civiche ha voluto inviare a Mignone, candidato costretto alla sedia a rotelle da una malattia in lista con Daniela Diomedi. «L'entusiasmo e la semplicità di Antonio – aggiunge Tombolini - mi hanno colpito anche perché sono di quelli che ti riconciliano con la politica. Intesa come spirito di servizio, come attenzione e rispetto per il bene comune. Ecco, c’è tanto da imparare da Antonio, dal neofita che chiedeva aiuto ai passanti per far mettere i propri “santini” nelle buche delle lettere. Antonio non aveva e non ha  clientele da soddisfare. Antonio vuole soltanto  bene alla nostra città ed a suo modo l’ha dimostrato. Così come l’hanno dimostrato e lo dimostrano tuttora quanti stanno ai banchetti per incontrare, discutere, spiegare, ragionare, approfondire. Dovremmo proprio invidiare la tenacia e la genuinità di tutti loro. Presi dalla dialettica e dai grandi progetti spesso ce ne dimentichiamo. Ed allora domandiamoci se vogliamo davvero il cambiamento o siamo ancora legati a vecchi stereotipi come destra e sinistra? Cambiare insieme Ancona è possibile. Anche andando  contro i numeri e le percentuali. Vero Antonio?». 

Pronta la replica del grillino. «Mi hanno fatto piacere le sue parole e lo ringrazio. Un modo per accattivarsi il nostro elettorato? Giustamente Tombolini prova a giocarsi tutte le carte. È normale come avviene in una battaglia dove si cerca di dare il tutto per tutto per non avere rimpianti. Il Movimento per natura non fa accordi con nessuno e noi lo sapevamo in partenza. Mi ha scottato parecchio non essere andati al ballottaggio e secondo me ha inciso l'assenteismo. Il ballottaggio? Io andrò a votare perché è il nostro compito di cittadini. Bisogna andare. Poi si vota come ognuno vuole, anche annullando la scheda se non c'è nessuno di gradimento. Se avrò la possibilità di fare un'altra campagna spronerò le persone ad andare alle urne perché è un diritto dire la propria. Io mi sono messo in gioco perché con la mia malattia volevo lasciare un'impronta sulla città. Non lo so se sarò qui fra 5 anni, se ci sarò sarò ancora in battaglia».   

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