Elezioni comunali, Idea si presenta e cerca l'alleanza con il centrodestra
Il senatore Gaetano Quagliariello ha presentato i volti marchigiani del movimento Idea. Il coordinatore di Ancona è Paolo Eusebi. Si cerca l'accordo con centrodestra e liste civiche
Unificare i moderati e riportare la voce del territorio al centro delle scelte politiche. Il movimento politico Idea approda nelle Marche e lancia la sfida elettorale per le prossime elezioni comunali di Ancona e Falconara. Stamattina all’Hotel City il senatore Gaetano Quagliariello (Presidente Nazionale Idea) e la senatrice Serenella Fucksia hanno presentato la squadra che rappresenterà il movimento nelle provincie marchigiane. Coordinatore di Ancona e provincia sarà l’ex consigliere regionale Idv Paolo Eusebi. Idea tende la mano alla coalizione di centrodestra e alle liste civiche. Seduto tra il pubblico c’era anche Carlo Ciccioli, portavoce regionale FdI-AN, ma l’accordo per correre insieme nella prossima sfida alla Mancinelli deve ancora essere trovato. «Il centrodestra ha detto “andiamo insieme” ma non ci ha detto il perché. Va bene, perché l’unità è un valore, ma solo se ha fondamenta buone e ancora non siamo in questa fase» ha spiegato Eusebi.
La sfida su Ancona, Eusebi: «Cacciare “la ditta”»
La sfida su Ancona è lanciata. «Vogliamo contribuire a cacciare la ditta- spiega Paolo Eusebi- che non è la Mancinelli, lei ne è solo l’espressione. E’ la ditta Pd ad essere un danno per questa città, perché in questo momento non è emendabile e non è rimediabile. Noi cercheremo l’accordo con tutti quelli che vogliono cacciare la ditta, nei termini che impone la nostra coscienza». “Ditta”, non una parola a caso per Eusebi: «Io la chiamo così perché non è più politica, è solo un consiglio di amministrazione per gestire gli affari e il potere. Non intendo cose illegali, parlo solo da un punto di vista morale. C’è troppa stagnazione e qui la clientela, che tempo fa era una degenerazione, è diventato un sistema». L’Ancona perfetta di Paolo Eusebi passa per la valorizzazione del patrimonio storico e della movida. «Se fate un giro sopra piazza del Papa trovate transenne, macerie, erbacce. L’unico sistema per valorizzare Ancona da un punto di vista turistico è recuperare la città storica e rivitalizzare la città notturna. Io feci delle battaglie quando ero assessore al commercio con gli amici di piazza del Papa, perché i residenti hanno diritto di stare tranquilli. Io però dico che se uno vuole l’eremo va a vivere a Candia. La città è dei cittadini che la abitano, ma è un dovere di tutti fare anche in modo che sia una città viva. La movida di piazza del Papa, parliamo di musica e concerti, aveva aspetti negativi e possibilità di controllo maggiori, ma era positiva. Io non voglio una città morta come è stata in questi anni». Lo sguardo si allarga poi al centro storico: «La pedonalizzazione del corso di Fabio Sturani è geniale, ma solo se la doti di un perché. Se non fai parcheggi la gente va da Auchan o a Civitanova. Se vuoi ammazzare una città questa è la strada giusta».
La squadra marchigiana
Sergio Cinelli è il coordinatore Idea di Ascoli Piceno, Saturnino Di Ruscio di Fermo. L’area maceratese farà riferimento a Paola Giorgi, quella di Pesaro e Urbino a Orietta Ciancamerla. «E’ necessario trovare soluzioni nuove ibridando culture- ha spiegato Gaetano Quagliariello- si è tentato con la vicenda del PdL che è fallita per mancanza di regole e personalismi. Si voleva cancellare una leadership e sostituirla, ma se si riprende quella esperienza e si approfondisce con delle regole si torna sul giusto binario». Gli fa eco il coordinatore regionale Marche Idea, Vittoriano Solazzi: «Le crisi economiche sono cicliche e passano, in Italia c’è crisi di valori e di una politica che da 20 anni non traccia traiettorie che non siano quotidiane. Idea vuole essere la risposta a questa crisi confrontandosi su temi del lavoro, occupazione, ripresa economica, globalizzazione, immigrazione, fisco e Europa». A proposito di lavoro, Serenella Fucksia accenna alla situazione della sua Fabriano: «Abbiamo la cartiera che ha perso commesse importanti e rischia la disoccupazione. Per fare politica oggi occorrono gli strumenti e le competenze. Questo è un gruppo aperto, che ha avuto il coraggio di mettere insieme il diavolo e l’acqua santa. Nessuno è diavolo e nessuno può pensare di essere completamente acqua santa, la gente non vuole più solo credere, ma vedere cosa c’è nella scatola della politica»