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Elezioni comunali 2018 Falconara Marittima

Comunali, Lega Nord: il candidato è Caricchio ma la tentazione si chiama Astolfi

Dopo il mancato accordo con la Signorini, il Carroccio va da solo ma le parole verso l’assessore (presente tra il pubblico in conferenza stampa) sono di grande apprezzamento

Matteo Astolfi, assessore ai Lavori Pubblici della giunta Brandoni, arriva alla conferenza stampa della Lega Nord che lancia la sua sfida per le Comunali di primavera e scatta l’ovazione. Fabio Benni, già assessore regionale socialista degli anni ‘80, oggi nel direttivo del Carroccio cittadino dopo anni di militanza in Forza Italia non esita a definirlo autore «del poco che si è fatto in città a parte i mercatini». Per il consigliere regionale Sandro Zaffiri, invece, «Astolfi è stato un assessore protagonista». Che l'assessore, cui è stata preferita Stefania Signorini per la candidatura a sindaco per la maggioranza uscente, sia sulla strada di una nuova casa politica? Il corteggiamento è palese. Lui smentisce. «Sono stato invitato – dice – e sono venuto qui ad ascoltare anche perché la Lega manifesta la stessa contrarietà al progetto di bypass ferroviario che abbiamo sempre sostenuto in maggioranza». Zaffiri, tuttavia, lascia la porta. «Astolfi – aggiunge - è venuto qui come cittadino, in futuro vedremo cosa farà. Qui a Falconara c'è Stefano Caricchio, il coordinatore cittadino che ha lavorato per costruire questa lista. Al momento è lui il candidato ma, si sa, la politica è sempre in movimento». 

L'accordo mancato

Tutto è nato per via del simbolo. Non è mistero in città che la maggioranza al governo sia, almeno per la maggior parte, proveniente dai partiti di centrodestra. Tutti Pdl nella prima legislatura, con il dissolvimento del partito di Silvio Berlusconi e il ritorno alle vecchie bandiere, la legislatura 2013 è partita con simboli civici che hanno allargato la base. Formula che sarà riproposta anche e soprattutto ora in presenza di una candidata, la Signorini, che di un partito non ha mai fatto parte. È stata questa la pregiudiziale per un accordo che sembrava cosa fatta. «Ci è stato detto di no – ripercorre Benni – perché volevamo il nostro simbolo di partito. Secondo noi è sbagliato. Personalmente non ho simpatia per le civiche che non si definiscono e per questo presenteremo la nostra lista a Falconara per la prima volta. Il nostro appoggio lo abbiamo offerto e questo nostro atteggiamento permane».

L'apparentamento al ballottaggio

È davvero troppo presto per dirlo ma lo scenario più credibile è quello di una Lega in solitaria al primo turno che si conta e che poi tenta l'apparentamento al ballottaggio proprio con l'attuale maggioranza. L'avere Astolfi candidato, magari strappando Falconara in Movimento alla coalizione della Signorini, significherebbe aumentare il proprio peso politico e sedersi a un eventuale tavolo per ragionare a testa alta. Improbabile però che l'assessore ceda alle avances. Ai tavoli di maggioranza ha accettato la decisione di candidare l'attuale vicesindaco. Inoltre non è affatto scontato che ci sia apparentamento. Brandoni non ci ha mai creduto. Ha tenuto alla porta l'Udc nel 2008 nonostante gli insulti dei big del suo stesso partito e ha fatto altrettanto con Lucio Virgulti di Puntoeacapo nel 2013. La Signorini farà altrettanto? Il rischio per lei è quello di far scappare quell'elettorato moderato e trasversale intercettato con il secondo Brandoni e che lei è intenzionata a incrementare. Uno spostamento dell'asse su posizioni più destrorse - questo è il ragionamento - più che dare potrebbe togliere voti andando a favorire il candidato dem Marco Luchetti. Certo è che il rapporto tra il gruppo degli astolfiani e i brandoniani in questi anni, al di là delle apparenze, non è mai stato idilliaco. Ultima sgarbo del quasi ex sindaco in ordine di tempo: non aver invitato l'assessore alla consegna dei lavori e alla successiva conferenza stampa per annunciare il rifacimento delle scogliere.

«Il bypass? Stop al progetto, facciamo un tunnel»

Il programma leghista parte dalle barricate contro il progetto di bypass ferroviario e dalla valorizzazione della stazione da aprire anche a eventi culturali. «Chiederemo a Rfi di rinunciare al bypass perché è una spesa enorme che non viene giustificata – spiega Benni – Non serve per l'alta velocità perché poi manca comunque il raddoppio della Falconara-Orte. Né serve per la sicurezza della Raffineria. In più, se dovesse essere realizzato il Frecciabianca per Roma non passerebbe più qui da noi. Il sindaco Brandoni non ha capito questo e ha avuto un atteggiamento remissivo nei confronti degli attori coinvolti». Ma sarà possibile bloccare un iter già finanziato dal Cipe, per il quale c'è già un progetto definitivo e per il quale sono già stati effettuati gli espropri immobiliari? Nonostante i primi abbattimenti pare siano previsti per febbraio, Zaffiri ne è convinto: «In Italia si può fare tutto. E in Rfi ci sono anche pareri contrari a quest'opera dalle mille contraddizioni. Se dobbiamo mettere in sicurezza la Raffineria Api facciamo un tunnel. Quel che è certo è che l'attuale amministrazione è rimasta supina a Rfi quando invece si sarebbe dovuto fare attenzione all'impatto ambientale».

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