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Elezioni comunali 2018

«Rompo un po' le scatole alla Mancinelli poi lascio il seggio ad Angelo»

Il portavoce regionale di FdI annuncia l’intenzione di lasciare il seggio a Palazzo degli Anziani dopo una prima fase di opposizione. Angelo Eliantonio parla già da consigliere

E’ entrato in consiglio comunale con 394 voti e sarà l’unico rappresentante di Fratelli d’Italia, ma solo pro tempore. Carlo Ciccioli, portavoce regionale FdI, ha confermato l’intenzione di lasciare il posto a Palazzo degli Anziani ad Angelo Eliantonio, che nelle preferenze lo ha seguito a quota 278. Quando succederà non è dato sapere, comunque solo dopo una prima fase di opposizione serrata anche se indiscrezioni parlano di un avvicendamento entro la prima metà del 2019. Il perché invece lo spiega lo stesso Ciccioli a cui fa eco un Eliantonio che parla già da consigliere comunale in pectore. 

«Far fare esperienza a un giovane non c’è nulla di male- spiega Ciccioli- non rimarrò in consiglio comunale ma fino a quando resterò e come sarò io a deciderlo. Penso che un rinnovamento ci debba essere, un conto è se avessimo vinto le elezioni e avessimo governato ma stando all’opposizione è giusto fare spazio a persone che preparino un progetto nuovo per il governo della città. Gli elettori mi hanno scelto e il mandato va svolto ma c’è anche l’aspetto del rinnovamento che sarà sviluppato nei tempi e nei modi che valuteremo. Il mio sarà un preparare il terreno a Eliantonio ma prima devo un po' rompere le scatole alla Mancinelli, un po’ di opposizione la voglio fare». Un messaggio ai suoi 394 sostenitori?: «A loro dico che siamo un partito e che da noi non esiste il personalismo». 

Angelo Eliantonio si prepara a raccogliere il testimone e parla da consigliere comunale in pectore: «Siamo già al lavoro per quei 60mila che su 80mila non hanno votato la Mancinelli. Prepariamo da subito un’alternativa con forze fresche che instaurino un rapporto serio e credibile con le associazioni, le categorie e gli ambienti inascoltati». Si tratta della nuova mappatura di un progetto, dice Eliantonio: «che durerà 5 anni e che non si farà sentire solo un anno prima del voto». Il portavoce comunale FdI focalizza quindi i temi della sua futura azione consiliare: «Come consigliere comunale è fondamentale il lavoro che si fa all’esterno di quel palazzo. Mi riferisco al confronto con le associazioni come ad esempio quelle sportive a cui Prometeo non ha dato soldi a pioggia negli ultimi anni o alla Croce Rossa, che non ha un dialogo con l’amministrazione». Particolare attenzione ai giovani: «Sono stati i grandi assenti di questa competizione elettorale e bisogna riavvicinarli alla politica, fornire loro validi motivi per tornare al voto e per non lasciare questa città». Questione lavoro: «Si crea con le imprese, sono loro che fanno ricchezza e il Comune può attirare investimenti agevolando gli imprenditori che vogliono investire qui, ad esempio attraverso gli immobili dismessi». Eliantonio promette attenzione anche sulla sicurezza: «Ci sono quartieri multietnici che lo diventeranno ancora di più quando i 4 o 5 figli di quelle famiglie saranno più grandi, bisogna verificare che l’educazione che viene data loro sia compatibile con le nostre regole di civiltà. Se non lo sono avremo grossi problemi di coesione sociale perché l’integrazione non è un concetto unidirezionale. Agli Archi il 50% degli alunni della scuola elementare sono stranieri, l’educazione che viene data loro è fondamentale e le scuole primarie sono di competenza comunale quindi questo è un altro tema centrale». Chiusura sulla sconfitta elettorale del centrodestra: «Non demonizzo chi ha fatto opposizione per 5 anni, ma è mancato qualcosa. La funzionalità del consigliere è anche quella di preparare il terreno per la volta successiva e stavolta mi fa ben sperare il fatto che si vuole preparare una piattaforma e individuare una figura di riferimento già dall’inizio. La Mancinelli fra 5 anni sarà a fine corsa e non so chi ripescheranno, credo che la classe dirigente del Pd si sia esaurita e questa sarà una grandissima occasione». 
 

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