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Elezioni comunali 2018 Falconara Marittima

L'ok di Grillo che non arriva e Cinti a rischio esclusione: 5 Stelle in affanno

Il regolamento interno, modificato quando il gruppo falconarese aveva già inviato la lista per essere certificata, esclude i candidati che hanno corso contro il Movimento dopo il 2009

Le riunioni aperte ai cittadini nella sede di via Cavour proseguono settimanalmente, il giorno del voto comunale si avvicina ma nulla si sa ancora sul destino del Movimento 5 Stelle nella competizione elettorale. Gli attivisti, come anche gli altri dei vari comuni chiamati al voto, sono ancora in attesa della certificazione dell'elenco di aspiranti consiglieri comunali inviato nei mesi scorsi con evidenziato il candidato sindaco. Bocche cucite sul suo nome in vista di una conferenza stampa ufficiale da convocare dopo il nulla osta nazionale anche se ambienti vicini ai 5 Stelle indicano in Bruno Frapiccini, già candidato sindaco nel 2013, il pretendente alla fascia tricolore. Il problema è che a due mesi dal voto, con gli avversari già in piena attività, i grillini fanno fatica a immergersi in toto nella campagna elettorale. Difficile organizzare, ad esempio, un incontro di quartiere senza poterci mettere la faccia. Quella giusta, si intende, di chi correrà per voti e preferenze. Già perché tutto parte dall'ok di Grillo e Casaleggio. Senza, il Movimento non si può nemmeno presentare (come successo, ad esempio, a San Benedetto del Tronto due anni fa). Sarebbero buttati, in questo caso, ii soldi per manifesti, santini e altro materiale di propaganda elettorale. I vertici del Movimento potrebbero anche concedere il simbolo ma bloccare i singoli candidati che non rispettano i requisiti previsti dal regolamento interno. 

Probabilmente è il caso di Carla Cinti. La popolare amministratrice della pagina Fb La sai l'ultima a Falconara? ha un passato in Rifondazione Comunista per la quale è stata anche consigliere comunale tra il 2006 e il 2007. Non è questa, tuttavia, l'esperienza che confligge con la sua candidatura. L'ostacolo è un altro. La Cinti, alle scorse comunali 2013 era in lizza per Lista Comunista (Rifondazione più Comunisti Italiani). Secondo il regolamento "ogni candidato non dovrà aver concorso in liste che si sono candidate contro il Movimento 5 Stelle". In quell'anno il M5S c'era (con Frapiccini, come detto) ma la norma in precedenza era riferita solo ai capoluoghi di provincia. La Cinti si sarebbe potuta candidare liberamente e infatti il suo nome è presente nella lista in attesa. Successivamente però, a ridosso del voto nazionale, il regolamento è stato modificato. La dicitura vigente recita che il candidato "non dovrà aver concorso in liste che si sono candidate contro liste che si sono presentate sotto il simbolo MoVimento 5 Stelle nelle elezioni a vario livello che sono state svolte dal 2009 ad oggi". Salta la candidata? Molto probabile a meno che non si prenda a riferimento la data dell'invio della richiesta. Altrimenti il regolamento è chiaro. Ma soprattutto: è l'unico caso o ce ne sono altri non noti. Si attende. Con un'unica certezza. «Ci atterremo scrupolosamente a ciò che ci sarà indicato» fanno sapere da quello che – per ora – resta Spazio 5 Stelle.

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