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Elezioni, risultato storico: il centrodestra in vantaggio sul centrosinistra. Ora si pensa al ballottaggio

Per il secondo turno occhi puntati su Altra Idea di Città. Alle comunali débâcle dei 5 Stelle, solo una manciata di voti per Ripartiamo dai Giovani e Europa Verde

ANCONA- Lo scrutinio delle schede finito a notte fonda ha confermato il trend delle proiezioni del pomeriggio. La prima partita vede il centrodestra in vantaggio sul centrosinistra, con Daniele Silvetti al 45,11% (19.643 voti) e Ida Simonella al 41,28% (17.979). A separarli 1.664 voti, ma tanto basta al centrodestra per ottenere un risultato storico. Mai, almeno negli ultimi 30 anni, era successo che fosse avanti al centrosinistra. La città è praticamente spaccata in due, dunque, si andrà al ballottaggio. Gli anconetani torneranno alle urne domenica 28 e domenica 29 maggio per scegliere chi governerà la città dopo il decennio Mancinelli. Francesco Rubini di Altra Idea di Città sopravvive con il 6,11% (2.660 voti), le altre tre forze politiche in corsa intascano giusto una manciata di voti.  Una vera e propria débâcle per il Movimento 5 Stelle che con il suo candidato Enrico Sparapani, raggiunge appena il 3,64% (1.584 voti). Marco Battino di Ripartiamo dai Giovani è arrivato al 2,18% (948 voti), mentre Europa Verde con il candidato Roberto Rubegni si ferma solo all’1,69% (735 voti). «Siamo la coalizione di riferimento, ci manca solo qualche punto per centrare l’obiettivo. Questo è comunque un risultato storico per Ancona, c’è un elemento di grande novità e cambiamento». Queste le parole a caldo del candidato del centrodestra, Daniele Silvetti che, ricordiamo, è sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Udc, Ancona Protagonista, Rinasci Ancona e Civitas Civici. «Ovviamente spero di vincere al ballottaggio. Il nostro obiettivo è governare la città. Sapevamo che vincere al primo turno sarebbe stato molto difficile, avevamo dei dati positivi, sapevamo di essere al 44-45% e così è stato.  La nostra proposta è passata a tutto tondo in tutta la città- continua Silvetti-. C’è una grande voglia di cambiamento, di provare nuove soluzioni e altre visioni della città. Credo che, visto il risultato, l’amministrazione uscente abbia qualcosa su cui riflettere. Nelle prossime settimane continueremo a parlare con tutto il popolo anconetano per dare compiutezza a questo progetto di cambiamento».

«Nei prossimi giorni faremo tutte le nostre considerazioni. Cosa ci rimproveriamo? Un’amministrazione non può dare tutte le risposte. Delle volte si sbaglia, altre volte si può fare di più. Sono consapevole che abbiamo fatto tanto, abbiamo iniziato una grande trasformazione della città e possiamo portarla avanti grazie anche alle risorse del Pnrr- commenta la candidata del centrosinistra, Ida Simonella, sostenuta da Pd, Riformisti, Repubblicani, Centristi, Ancona Futura e Ancona Diamoci del Noi-. Il centrosinistra resta ancora maggioranza di questa città. In un periodo in cui l’ondata del centrodestra è evidente, ed è stata anche volutamente forzata durante la campagna elettorale perché qui è venuta tutta la filiera istituzionale politica, la città ha tenuto». E per quanto riguarda il ballottaggio, «Mi appello a quegli elettori che si sentono da una certa parte e che appartengono a certi valori. Anche se le strade si sono separate in una prima fase, su quel terreno possiamo ritrovarci- prosegue Simonella-. Ancona è una città che è a sinistra, il Pd è ancora il primo partito e questo è un segnale. Non abbiamo ancora ragionato sugli apparentamenti, per il momento l’idea è di parlare con tutti gli elettori, in particolare quelli che hanno votato a centrosinistra e sinistra».

Gli occhi sono puntati soprattutto su Francesco Rubini di Altra Idea di Città che ha ottenuto il 6,11% delle preferenze. Un risultato che però lascia l’amaro in bocca perché il movimento politico sperava di raggiungere una percentuale ben più alta. «Il voto si è polarizzato, gli elettori hanno scelto di votare i grandi blocchi. Gli unici sopravvissuti a questa polarizzazione siamo noi- afferma Rubini-. C’è la scomparsa del Movimento 5 Stelle, malgrado la presenza di Conte ad Ancona, e tutti gli altri sostanzialmente neanche hanno partecipato». Per il ballottaggio Rubini apre al centrosinistra ma a delle condizioni: istituzioni dell’Area Marina Protetta, no alla nuova banchina per le grandi navi da crociera al Molo Clementino e riapertura della stazione marittima con la realizzazione della metropolitana di superficie. «Non c’è nessuna possibilità di un’alleanza tra noi e il centrodestra. Con gli altri possiamo solo sondare quale sono le loro posizioni rispetto a queste tematiche per noi fondamentali. I nostri elettori sono liberi di scegliere chi votare. Comunque andrà, questa tornata elettorale lascerà sul campo le macerie di una polarizzazione estrema, di una riduzione al minimo del dibattito, della pluralità, della differenza di opinioni. In Consiglio comunale l’unica voce fuori dal coro sarà la nostra. Il voto al centrodestra è di protesta rispetto ad un governo che non cambia mai in questa città. L’amministrazione uscente farebbe bene a riflettere molto. Hanno portato una città storicamente di sinistra, democratica e antifascista, ad avere un centrodestra al 45% e il partito di Fratelli d’Italia al 18%. La colpa è solo di chi ha governato la città in questi anni e non di chi ha provato a fargli capire che su certi temi avrebbero dovuto fare scelte diverse».  

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