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Biogas: avanti con gli impianti, è l'unica strada nelle Marche

Lo ha precisato l'assessore Sandro Donati in una conferenza stampa. L'obiettivo principale è quello di raggiungere il così detto burden sharing e le Marche sono molto in ritardo sulla tabella di marcia

L’assessore regionale Sandro Donati ha spiegato questa mattina in conferenza stampa la sua posizione sulla questione degli impianti a fonti rinnovabili , con particolare riferimento alle centrali a biomasse e alle turbogas. Presente anche l’ingegnere Calvarese, tecnico dell’assessorato all’ambiente.

Donati ha voluto chiarire alcuni concetti fondamentali, a partire dal fatto che queste forme di energia rinnovabile sono l’unica via praticabile nella nostra Regione. Il fotovoltaico non è sostenibile perché gli incentivi sono arrivati a zero, l’eolico non è nemmeno da prendere in considerazione perché le Marche, a differenza di regioni come la Calabria o la Campania non è una regione ventosa, in più, anche si volesse ragionare su piccoli impianti di eolico in alcune zone ristrette, si deve fare i conti con il “no” della Sovrintendenza.

Va detto poi che, entro il 2020, la regione deve raggiungere il così detto burden  sharing: questa è la ripartizione della quota minima di incremento dell’energia prodotta con fonti rinnovabili. La Marche sono intorno al 3% e si deve arrivare al 10% nei prossimi 8 anni, se no si va incontro al commissariamento e a gravi sanzioni. Ecco quindi che, per quanto riguarda l’impianti a biogas, sono in preparazione 20 installazioni in tutta la regione, soprattutto Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino, uno a Fermo e nessuno ad Ascoli Piceno. Per quanto concerne le centrali a biomasse, si prevedono 10 installazioni. Sono state sospese quelle di Monsano e Potenza Picena.

Avanti dunque con questi impianti nella regione Marche perché “anche gli impianti a biomassa e biogas – ha dichiarato Donati – i tecnici dicono che l’impatto ambientale è bassissimo e va considerato nel suo ciclo competo, gli impianti a biogas da biomassa che sono stati autorizzati di recente non fanno eccezione, sono infatti caratterizzati da un contenuto impatto visivo, emissioni gassose bassissime considerando che si brucia un combustibile gassoso costituito da metano di origine biologica che, come è noto agli esperti, è il più ecologico che conosciamo e quasi esenti dalle emissioni di polveri”.

La Giunta regionale tiene alla salute pubblica e alla salvaguardia dell'ambiente, ma va avanti su questa strada perché è l’unica percorribile e l’assessore Donati ha anche ribadito che la sua intenzione è quella di dialogare esclusivamente con i canali istituzionali perché, con riferimento ai numerosi comitati cittadini che nascono in questi casi e fanno alzata di scudi contro queste centrali, ha detto che troppo spesso “si vedono queste centrali come fossero inceneritori o si lavorasse col nucleare e in questo senso vedo molta demagogia”.

Donati poi non dovrà solo lavorare per far valere il suo punto di vista sulle istituzioni e sui cittadini, ma dovrà anche convincere alcuni membri del suo partito perché, proprio nell’Italia dei Valori, non tutti sono favorevoli alla strada di questo tipo di green economy. Su questo Donati ha precisato che, essendo un problema politico, vedrà di risolvere all’interno dell’Italia dei Valori.
 

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