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Il Pd Marche perde pezzi, 5 dirigenti passano a "Possibile" di Pippo Civati

E' di oggi l'annuncio anche almeno 5 componenti delle direzioni Pd delle province e delle Marche sono pronti a passare con "Possibile" di Pippo Civati perché, lo dicono loro stessi, cambiare dall'interno non è più possibile.

Anche il Partito Democratico delle Marche perde pezzi. E’ di oggi l’annuncio anche almeno 5 componenti delle direzioni Pd delle province e delle Marche sono pronti a passare con “Possibile” di Pippo  Civati. Sono Marina Barausse (componente dimissionaria dell'assemblea provinciale PD Marche), Concetta Contini (componente dimissionaria dell'assemblea regionale PD Marche), Myriam Fugaro (componente dimissionaria della direzione provinciale PD Marche), Carla Gambelli (componente dimissionaria della direzione regionale PD Marche), Catia Ventura (componente dimissionaria della direzione provinciale PD Marche). Proprio loro danno ufficialmente addio al Pd di Renzi e del nuovo Presidente Luca Ceriscioli perché, lo dicono loro stessi, cambiare dall’interno non è più possibile.

Lo hanno reso noto loro stessi con una nota stampa in cui si legge che “dopo un periodo di militanza nel Partito Democratico ed impegno negli organismi comunali, provinciali e regionali, abbiamo scelto di lasciarlo ed aderire al costituendo movimento politico, Possibile, che Civati presenterà ufficialmente il prossimo 21 giugno a Roma. Il tempo per provare a cambiare le cose da dentro è finito, perché, in questa fase politica, il PD ha mostrato limiti impossibili da superare. Pian piano, infatti, si va accentuando l'incapacità di creare un dialogo con la società civile, di progettare riforme strutturali fondamentali per rilanciare l'intero Paese, di affrontare alcune tematiche, in particolare se mettono in discussione interessi che "non si possono toccare”. Sentiamo la voglia di "ricominciare" da capo. La scommessa è quella di contribuire a creare un nuovo progetto politico, per una sinistra di governo; un movimento politico aperto, accogliente e costruttivo, che sappia immaginare e raccontare un paese diverso da quello in cui viviamo oggi; che sappia mettere insieme idee e saperi e che si adoperi, finalmente, per combattere le numerose ingiustizie”.

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