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Carceri, Mainardi (Radicali): allarme per la sanità carceraria

Il presidente dei Radicali Marche: “In queste settimane si è parlato tanto di sanità e del Piano aziendale d'Area vasta. Ma chi, in Consiglio Regionale come nelle province e nei comuni, parla di sanità carceraria?”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

In queste settimane, e negli ultimi decenni, si è parlato tanto di sanità. Ora nelle Marche si è passati alla discussione sul "Piano aziendale d'Area vasta". Ma chi, in Consiglio Regionale come nelle province e nei comuni, parla di sanità carceraria? Noi Radicali che visitiamo quasi quotidianamente le carceri italiane, dentro le mura per legge inviolabili dai giornalisti vediamo la sofferenza, il dolore dei detenuti malati, vediamo i fenomeni di autolesionismo, sentiamo raccontarci dei suicidi in cella. All'interno delle nostre carceri esiste un solo medicinale: la "pillola blu", non meglio identificata. Si usa per il mal di denti come per il mal di stomaco, per mal di testa come per regolare la pressione. Mancano medici e specialisti in carcere, mancano psicologi e psichiatri. Manca la sanità di cui fin troppo si parla senza l'intenzione di cambiare o risolvere nulla.

Lo Stato italiano e le sue componenti istituzionali locali sono in una condizione di illegalità abituale, spesso richiamati dall'UE e dalla Corte Europa dei Diritti Umani.
E' forse il momento che la nostra Regione esca da questa condizione ed i nostri legislatori regionali si facciano portatori, con noi Radicali, di una richiesta a gran voce di un'amnistia per la Repubblica che risolva il problema carcerario e della giustizia italiana.

Matteo Mainardi, Presidente Radicali Marche
 

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