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Piano Regolatore: è polemica sulle case ERAP di via Circonvallazione

Il PRG attuale prevede la demolizione dei tre "casermoni" e la destinazione a parcheggi, mentre l'Amministrazione vorrebbe ricostruire nella stessa zona le abitazioni di Residenza Pubblica. Insorgono PDL e M5S

La Commissione Urbanistica ha affrontato la variante al Piano Regolatore che vuole trasformare la destinazione d’uso delle attuali case ERAP site in Via Circonvallazione, a ridosso delle Mura fortificate della Cittadella. Il Piano Regolatore Generale attuale prevede la demolizione dei  tre “casermoni” a tre piani e la destinazione a parcheggi, mentre l’Amministrazione Comunale vorrebbe invece demolire ma ricostruire nella stessa zona le abitazioni di Residenza Pubblica.

“Il problema dell’emergenza abitativa è importantissimo e da noi molto sentito” dichiara Daniele Berardinelli, capogruppo PDL-Forza Italia Ancona “ma la scelta di non preservare, sottovalutandolo in modo così evidente, una parte di patrimonio storico e archeologico della nostra storia fa molto pensare, soprattutto quando viene da una Giunta che sbandiera certi valori  e che non perde occasione per  riempirsi la bocca delle parole Cultura e difesa del Territorio”.

“La zona infatti – spiega Berardinelli – è sottoposta a vincoli ambientali e monumentali con Decreti Ministeriali rispettivamente del 1955 e 1967 e questo dovrebbe bastare per abbandonare il progetto in questione. Siamo sicuri che ci sarebbero tante altre zone della città meno importanti storicamente e paesisticamente dove realizzare  “case popolari” riqualificando edifici abbandonati: basti pensare al poco distante ex-Lancisi che sta andando in rovina”.

“Purtroppo – conclude Berardinelli – alla scarsa sensibilità del Comune si aggiunge l’incomprensibile atteggiamento della Soprintentenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici che ha ritenuto non doversi esprimere in proposito alla  variante, riconfermando che il dialogo tra Comune e Soprintendenza rimane una delle “disgrazie” che contraddistingue la nostra città, dai tempi del Metropolitan, sino alla scala mobile con copertura in plexiglass prevista tempo fa sotto il Duomo, ai vincoli sui Dehors in Corso Mazzini.”

MOVIMENTO 5 STELLE. Anche i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Ancona – Andrea Quattrini, Cristina Lazzeri, Daniela Diomedi e Marco Gastaldi – hanno diffuso un durissimo comunicato stampa, nel quale scrivono: “Constatiamo con rammarico che la parola cultura per questa amministrazione, se va bene per tutelare e valorizzare il teatro Stabile e le Muse, non comprende invece – evidentemente – la tutela o la valorizzazione di beni monumentali e aree paesistiche sottoposte a vincoli ambientali e monumentali (con Decreti Ministeriali rispettivamente del 1955 e 1967) come quello della “Cittadella” – l’opera militare eretta dal grande architetto Sangallo nel 1532, lo stesso autore anche delle coeve Rocca Paolina di Perugia e Fortezza da Basso di Firenze”.

[…] “E’ necessario affrontare il tema dell’emergenza abitativa, che ci sta molto a cuore, ma è necessario farlo con lungimiranza e con una visione ampia che tenga conto di una idea complessiva di città. Che ne vogliamo fare della nostra Ancona? La scelta di ricostruire  proprio lì (a ridosso di un bene storico con vincolo paesistico) è davvero prevalente sulla tutela del bene storico monumentale stesso? Non esistono altri edifici vuoti da riqualificare? Non sosteniamo con questo di volere che tali immobili vengano demoliti oggi senza un’accurata politica abitativa e una necessaria pianificazione. Vogliamo però evitare che si preveda di RI-costrurci in futuro, cosa che avverrebbe con la variante”.

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