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Sempre peggio, verso nuova ordinanza: micro zone rosse e interventi sui Comuni

«Abbiamo una situazione in aggravamento continuo e probabilmente questa sera dovremo adottare altri provvedimenti» spiega alla Dire Saltamartini

Pronta una nuova ordinanza della Regione Marche con nuove misure per limitare la diffusione del contagio da Coronavirus. Lo conferma, a margine della seduta odierna del consiglio regionale, l'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini:

«Abbiamo una situazione in aggravamento continuo e probabilmente questa sera dovremo adottare altri provvedimenti».

«Nell'Area Vasta 3 di Macerata il Piano pandemico prevederebbe di destinare a pazienti Covid l'ospedale di Camerino, come accaduto la scorsa primavera, ma noi dobbiamo proteggere quella struttura perché é un ospedale dedicato alle popolazioni colpite dal terremoto quindi ci stiamo indirizzando verso l'apertura di un altro modulo a Civitanova Marche». Parte del personale di Camerino, anestesisti ed infermieri, verrà però inviato all'ospedale Covid, per cui si prevede una riduzione dell'attività ordinaria, «ma continueremo a garantire urgenze e emergenza, attività oncologica, Pronto soccorso ed altre». 

Che cosa prevederebbe l’ordinanza?

Non è esclusa al momento la creazione di zone rosse in quei territori particolarmente colpiti dal Covid-19. Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, a margine della seduta odierna del consiglio regionale. «Le Marche non sono considerate nelle fasce con contagio più alto, ma questo non deve tranquillizzarci- dice Acquaroli-. Nel Dpcm o anche in valutazione degli uffici regionali ci potrebbe essere la possibilità di chiudere i centri commerciali sabato e domenica per evitare assembramenti e ci potrebbero essere limitazioni alla viabilità per alcune realtà dove l'indice può essere più elevato quindi la creazione di micro zone rosse dove si accede e si esce solo per motivi di lavoro o salute». Il governatore marchigiano specifica però che al momento non é stata presa alcuna decisione ufficiale. «Sono ancora ipotesi che se sarà necessario potranno essere messe in campo. Speriamo di no perché significherebbe avere zone con rischio contagio più elevato». 

Si valutano interventi mirati sui Comuni

E’ una possibilità che il governo marchigiano non esclude perché ci sono situazioni complicate in alcune zone e lo permette il più recente Dpcm del Governo con lockdown territoriali. «Alcuni Comuni hanno un'incidenza percentuale di positivi in rapporto alla popolazione molto elevata- dice Saltamartini-. Quando si raggiungerà l'indice complessivo previsto dal Dpcm scatteranno provvedimenti automatici. Noi abbiamo diversi Comuni in queste condizioni in testa a tutti San Ginesio». L'ex sindaco di Cingoli illustra nel dettaglio il funzionamento del prossimo decreto. «Il nuovo Dpcm viene costruito indicando dei numeri e sulla base del verificarsi di questi indici di valutazione le Regioni dovranno adottare misure stringenti- continua Saltamartini- lockdown regionale, lockdown territoriali oppure divieto di transito tra Regioni. Ci stiamo indirizzando verso la previsione di provvedimenti automatici in corrispondenza del verificarsi di questi indici». Una situazione che, dunque, non esclude neppure le Marche. Ci sarà anche a breve una Conferenza con i sindaci.

Acquaroli: «Chiedo Chiarezza»

«Io chiedo chiarezza perché chi é chiamato a scegliere deve scegliere sulla base di dati chiari e norme certe» ha detto Acqauroli commentando il dibattito che si é aperto tra Regioni e Stato in merito all'attuazione delle restrizioni che verranno imposte con l'ultimo Dpcm del Governo. «La cosa peggiore é quando ci si mette in un contesto di non certezza. Dobbiamo avere parametri certi perché altrimenti questo gioco dello scarico di responsabilità si va a riflettere su tutti i livelli. Credo che il Comitato tecnico scientifico, il ministero della Salute e gli organismi preposti debbano darci delle indicazioni precise. Nell'incertezza c'é quel margine che diventa difficile da interpretare per gli uffici, la giunta e tutte le autorità presenti nella filiera istituzionale».

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