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Fanesi (Pd): «L'occupazione in Comune del centrodestra? Una farsa, vi spiego perché»

Il capo gruppo in consiglio comunale del Partito Democratico Michele Fanesi, che di fatto sostiene come le opposizioni, abbiamo protestato per una cosa che sapevano già non avere fondamento

«La convocazione formale del Consiglio comunale arriva entro massimo 5 giorni lavorativi prima del giorno del consiglio stesso e arriva sempre l’ultimo giorno utile, cioè 5 giorni prima. E’ così da 7 anni. Il prossimo consiglio comunale è lunedì prossimo e lo sapevano tutti, non solo perché lo aveva annunciato la Presidente del consiglio Susanna Dini, ma anche perché a tutti i consiglieri era arrivata una mail con tutto il calendario dei consigli comunali programmati per l’anno. Sapevano che era programmato per lunedì prossimo, dunque sapevano che la convocazione formale sarebbe arrivata proprio entro la giornata di oggi. Ecco perché quella di stamattina da parte del centrodestra è stata una sceneggiata». A spiegare tutto questo è il capo gruppo in consiglio comunale del Partito Democratico Michele Fanesi, che di fatto sostiene come le opposizioni, che oggi hanno protestato occupando una sala del Comune per la mancata convocazione ufficiale del Consiglio comunale (GUARDA IL VIDEO), in realtà, avrebbero saputo che quella convocazione sarebbe arrivata entro oggi e, tuttavia, non avrebbero rinunciato ad una manifestazione che, per Fanesi, è alquanto pretestuosa.

«Si sono presentati all’ultimo momento, sapendo che sarebbe arrivata oggi quella convocazione» ribadisce lo stesso Fanesi che, su Facebook, ha anche parlato di sciacallaggio. «Sciacalli, lo confermo perché, in un momento così, in cui abbiamo tutti mille difficoltà, sia politiche che personali, cercare visibilità per una stupidaggine del genere è una sciacallata. Abbiamo fatto la prima riunione dei capigruppo il 26 marzo e da lì sono iniziate, poi il 23 aprile sono cominicate le Commissioni (urbanistica la prima). Appena possibile abbiamo ripreso i lavori, ma è chiaro che, nella fase emergenziale ci siamo concentrati nel risolvere l’emergenza e frenare il contagio. Sospensione di democrazia? C’è stata prima fase in cui era scontato perché tutti gli sforzi erano protesi a contenere il contagio, poi siamo ripartiti con le capigruppo perché è più semplice: non ci sono votazioni e non ci sono complicazioni legate al numero legale. Poi abbiamo dovuto studiare, capire come fare per le commissioni e il Consiglio Comunale. Mantenere le prescrizioni basilari per evitare il contagio non è per nulla semplice. 2 esempi: primo non basta una sola connessione perché se vogliamo farla telematica tra noi e poi farla anche vedere ai cittadini, dobbiamo attrezzarci, inoltre dobbiamo andare in contro ad una serie di esigenze singole, come ad esempio quella di consiglieri che magari non hanno la connessione o hanno delle disabilità per cui c’è la necessità di un supporto ulteriore». 

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