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Teatri: Corona aspetta, "non posso che attendere gli eventi"

Secondo il Commissario da un lato la fusione non si può fare perchè sono due enti distinti, dall'altro è difficile che si sblocchino risorse. Marcolini "Non ci resta che procedere col commissariamento"

Antonio Corona, Commissario straordinario del Comune, non ne avrebbe mai voluto parlare perchè, come dice lui: “Questa questione non sarebbe mai dovuta essere portata all'attenzione del Commissario”. Ma così è stato e ieri, in conferenza stampa, una risposta sulla questione delle fondazioni teatrali l'ha voluta dare. Dopo aver precisato che la risposta si basa “su quanto il commissario è riuscito a comprendere della questione”, ha fatto chiarezza sul problema debitorio della fondazione Teatro Stabile. Il punto è che le fondazioni sono private e legalmente si reggono su due elementi: la mission e il capitale. Oggi quest'ultimo non c'è.

La fusione? Non è possibile perchè, come detto da Corona, si tratta di due fondazioni distinte, con due registri distinti, l'una che dipende dalla Regione e l'altra dallo Stato, con due organi di vigilanza diversi. “Se io mi voglio inserire nell'altra, devo avere un patrimonio positivo”.

La copertura del debito? “L'ente locale non può accollarsi i debiti delle fondazioni. Non sono come società partecipate. E' altro. Il Comune può fare contributi per le attività da svolgere” ha detto Corona. Ma nei giorni scorsi la Regione Marche ha dichiarato di essere disponibile ad intervenire con propri finanziamenti, se il Commissario dovesse sbloccare gli 1,7 milioni a bilancio del Comune. Corona ha però detto: “Il Comune è nell'impossibilità di fare questo”. Secondo lui sarebbe la Regione a poter mettere i finanziamenti, lo direbbe la normativa del caso. Ma proprio oggi era Marcolini ad attendere una risposta da parte del Commissario.

Sembrerebbe aprirsi la strada per il commissariamento della fondazione Teatro Stabile con tutte le conseguenze del caso, ma non è detta l'ultima parola. Corona infatti non si è sbilanciato e non ha escluso altre possibilità: “Non posso che attendere gli eventi”. Sopratutto in attesa di un incontro con la Corte dei Conti, che sarebbe l'unica istituzione in grado di dare l'ok per lo sblocco dei soldi a bilancio. Corona ha voluto precisare come lui non voglia entrare nel merito della questione politica: “Io sto dicendo delle cose  sulla base dei documenti normativi” ha tenuto a precisare.

LA REPLICA DI MARCOLINI: VERSO IL COMMISSARIAMENTO. "Comprendo la cautela del neocommissario straordinario del Comune di Ancona, dott. Antonio Corona nel non voler assumere atti che le assisi comunali non sono riuscite, nel tempo, a deliberare; tuttavia si tratta di una posizione a mio avviso rinunciataria, in quanto, di fronte a una situazione molto critica, non consente di cogliere le opportunità offerte dalla Regione e dalla Provincia e di salvaguardare il contributo ministeriale dedicato”.  “La Regione – ricorda l’assessore - si è impegnata con la legge di assestamento di bilancio 2012, perché vi fosse uno sforzo congiunto, da parte di tutti gli attori di questa vicenda, teso a tutelare il ruolo culturale del capoluogo e la prospettiva di una rilancio dello Stabile come punto di guida e coagulo di una rinnovata filiera produttiva teatrale regionale. Giunti a questo punto, non ci resta che procedere con il commissariamento e sarà il commissario incaricato a relazionarsi con i diversi soci, sulla base del peso specifico che ciascuno esprime nella compagine sociale, nella quale la Regione è presente con il 5,03% delle quote, la Provincia ugualmente con il 5,03% e il Comune con il 64,78%. L’obiettivo non potrà che essere quello di risanare, consolidare e rilanciare il Teatro Stabile delle Marche, cercando di sventare l’ipotesi peggiore della liquidazione e chiusura, che priverebbe la città e il territorio regionale di un servizio culturale pubblico importante, verso il quale non smetteremo di richiamare all’esercizio della responsabilità l’istituzione locale”.

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