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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Piattaforme nell'Adriatico, nasce "Trivelle Zero": «Rischio sismico e ambientale»

Oltre al rischio sismico, c'è la questione relativa all'inquinamento ambientale, le conseguenze sulla fauna marina che mettono a repentaglio anche la pesca. Insomma ecco perché nasce Trivelle Zero. E già il prossimo 11 Settembre ci sarà una assemblea regionale

Ancora piattaforme petrolifere nelle acque marchigiane, dopo che un mese fa la Regione Marche, con una determina, aveva rilasciato parere favorevole all’installazione della piattaforma Bianca/Luisella, che dovrebbe perforare 8 nuovi pozzi per estrarre metano tra Pesaro  e Cattolica. Una nuova piattaforma che si va ad affiancare alle già esistenti Clara Sud-Est, Bonaccia NW e Clara NW. Ma c’è chi dice “No” e nasce il comitato “Trivelle Zero” di Ancona e Marche. A dare corpo al comitato pubblico ci sono esponenti dei partiti delle sinistre come Sel, Pdci E Rc, ma c’è anche il Movimento 5 Stelle e semplici cittadini che non si riconoscono nella politica ambientale della Regione e del Governo. Perché no alle trivelle nelle acque anconetane come tutto il mare Adriatico? Lo spiega la consigliere comunale M5S Daniela Diomedi: «C’è il rischio rischio sismico e lo dimostrano anche le carte ottenute da un nostro accesso agli atti in cui proprio la Giunta anconetana ha chiesto un tavolo di coordinamento tecnico in modo tale da programmare la gestione del rischio sismico derivante dalle trivellazioni». 

Stessa preoccupazione di un’altra promotrice del movimento Silvana Pazzagli che parla della necessità di un movimento dal basso a causa dell’accelerazione con il cui le trivelle sono aumentate nel mare Adriatico, anche grazie allo “Sblocca Italia”: «La norma è cambiata e ora dice che chi fa ricerca può anche automaticamente estrarre. Ma qui no è come altri paesi dove se i privati si impossessano di un bene pubblico devono pagare la royalty. Da noi l’unico accorgimento è un limite di estrazione oltre il quale si pagano delle franchigie, che poi non paga nessuno perché ormai tutto il nostro mare è stato spartito tra le varie multinazionali come un risiko». 

In tutto questo ci sono troppi rischi: oltre alle problematiche sismiche, c’è la questione dell’inquinamento causato da sversamenti in mare, le conseguenze sulla fauna marina, mettendo così a repentagli anche la pesca. Insomma ecco perché nasce Trivelle Zero. E già il prossimo 11 Settembre ci sarà una assemblea regionale per una prima discussione aperta a tutti. Appuntamento alle ore 9:00 allo spazio autogestito Arvultura di Senigallia. Ma non sarà importante solo il movimento dal basso, quando la mobilitazione delle istituzioni attraverso i canali istituzionali della giustizia. Il consigliere comunale di Ancona Francesco Rubini (Sel - Abc) non ha dubbi: «Gli enti locali si preparino perché se vorranno cambiare le cose dovranno assumersi la responsabilità di impugnare la relativa detemrina nei tribunali amministrativi anche perché ci sono delle ombre sulle autorizzazioni ambientali».

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