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Cisl Marche, futuro delle Province: "Allarme rosso per personale e tenuta aree vaste"

La Regione Marche ha nei giorni scorsi previsto due importanti scadenze coerenti con i contenuti della legge regionale n.13/2015 ( disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative esercitate dalle Province). Il comunicato della Cisl Marche

La Regione Marche ha nei giorni scorsi previsto due importanti scadenze coerenti con i contenuti della legge regionale n.13/2015 ( disposizioni per il riordino delle funzioni amministrative esercitate dalle Province). Questo il commento di Luca Talevi, segretario generale della Cisl Marche.

"Entro il 20 settembre tutte le province dovranno consegnare alla Regione l'elenco nominativo del personale assegnato alle funzioni provinciali da trasferire alla Regione ed entro il 15 ottobre tutti gli altri dati diversi dal personale. Nonostante questo impegno rimangono intatti tutti i problemi legati al personale ed alla tenuta dei bilanci delle province.
I dipendenti delle cinque province marchigiane sono poco meno di 2200 e poco meno di 500 unità ( circa un quarto ) transiteranno, con le rispettive funzioni, nella dotazione organica provvisoria della Regione ed i costi saranno coperti con i circa 20 milioni di euro del Fondo Unico Regionale per le province.

Alle province, future aree vaste, rimarranno circa 1000 dipendenti ( la metà degli attuali ) ma vi sono altri circa 500 lavoratori che dovevano essere  "ricollocati" dal Governo ma che di fatto sono ancora  a carico delle Province. Sono i dipendenti del Centro per l'Impiego e della Polizia Provinciale.
Questi ultimi potranno essere allocati o in Regione o Provincia ( per seguire per esempio il controllo stradale nelle strade di competenza provinciale ), qualora richiesto , oppure transitare all'interno delle varie Polizie Municipali a mano a mano che si liberano i posti nei Comuni. Per quanto riguarda i Centri per l'Impiego le risorse , prelevate dal FSE, che il Governo metterà a disposizione solo per il biennio 2015/2016 ,per quanto recentemente incrementate, sono non adeguate per un adeguato mantenimento dei servizi e del personale e sarà quindi necessario un intervento economico delle Regioni che dovranno poi convenzionarsi con le province per la migliore gestione dei servizi alla cittadinanza.

Nel frattempo le province, caricate anche di costi inizialmente previsti a carico del Governo, sono tutte in uno stato di "pre - default" a causa del taglio 2015 di un miliardo e dell'altro miliardo di tagli in arrivo da gennaio 2016 nonostante siano rimaste a suo carico importanti funzioni quali la viabilità e l'edilizia scolastica che non si sanno più come coprire.
La situazione è veramente grave e l'impegno mostrato dalla Regione non basterà se non affiancato da modifiche normative in grado di garantire i servizi e la più grande mobilità di dipendenti pubblici ( 24.000 a livello nazionale di cui oltre 1000 nelle Marche ).
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