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Chiusura galleria, Ballanti: "Serve un tpl più vicino alle esigenze degli utenti"

"Ancora una volta le scelte operative di chi gestisce il trasporto pubblico (e di chi sta dietro alla pianificazione degli obiettivi) non tiene conto della priorità assoluta dei cittadini in tema salute"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Ancora una volta le scelte operative di chi gestisce il trasporto pubblico (e di chi sta dietro alla pianificazione degli obiettivi) non tiene conto della priorità assoluta dei cittadini in tema salute. Ancona, come riferito nell'ultimo rapporto di Legambiente, dà il peggio di sè nella classifica delle città più inquinate; invece di potenziare il trasporto pubblico che, come proclama il Ministro dell'Ambiente, è l'unico strumento per abbassare tali emissioni dannose, la realtà provinciale nostrana lo riduce.

In un momento delicato come quello della chiusura della galleria del Risorgimento, invece di puntare alla sperimentazione di un nuovo piano del trasporto, si eliminano gli ultimi tratti delle corsie preferenziali e si sopprime una linea fondamentale, come la 46, che con la sua caratteristica di linea veloce collega i parcheggi di Tavernelle con il centro in soli 7/8 minuti, motivo del suo successo e dei suoi circa 5.000 utenti trasportati ogni giorno. Con la sua soppressione si sarà costretti a prendere la linea 1/4 (a nulla serve l'aumento delle corse a una ogni 5') che con il suo giretto al piano, in Stazione, al Porto costringerà l'utenza a trascorrere una buona mezz'ora sui bus. Complimenti a chi ha ideato tale piano! La chiusura della galleria consentirebbe, se lo si vuole, di attuare una fase sperimentale in cui testare un nuovo sistema di trasporto pubblico, quello che io ho chiamato "Il Sistema a Cerchi" (in mano alla Presidente di Conerobus da settembre e consultabile in video su youtube www.youtube.com/watch?v=9650IXQKuKY), almeno nella parte che riguarda le linee interessate dalle deviazioni dovute dai lavori. La linea 2 e 3, impossibilitate a transitare sotto la galleria terminerebbero in piazza U. Bassi (contemporaneamente le linee 2, 22,24 sarebbero meglio coordinate in modo da garantire passaggi più equilibrati per il Pinocchio risparmiando sprechi sotto gli occhi di tutti, e comunque dal risparmio si avrebbero almeno 2 bus da impiegare come descritto più avanti).

Da piazza U. Bassi partirebbero due linee (es. 2/ e 6/), che transiterebbero entrambe per via Martiri, via XXV Aprile e una in via Rodi, l'altra in via Veneto, per scendere entrambe in centro. La linea 6 sarebbe modificata riducendo il suo abituale tragitto e coprendo tratti della linea 7 (soppressa), sul percorso: Stazione, via De Gasperi, via R.Sanzio, via Michelangelo, piazza Libertà, via Bocconi, via Miano, via De Gasperi, Stazione (risparmiando altri 2 bus, uno dei quali di pomeriggio andrebbe reintrodotto nelle 8 per coprire adeguatamente Capodimonte). La tratta Borgo Rosi e via XXV Aprile sarebbe coperta dalle altre due linee provvisorie 2/ e 6/. Le linee CD e CS non avrebbero più bisogno di coprire via Veneto e via Rodi (coperte anch'esse dalle due linee provvisorie 2/ e 6/) e pertanto andrebbero unificate, come previsto nel mio Sistema a Cerchi (linea 15), con percorso della CS da piazza Cavour fino a via Tagliamento e ritorno verso piazza Cavour sul percorso della linea CD, risparmiando così un altro bus. La linea 46 transiterebbe senza effettuare fermate in via XXV Aprile e non ci sarebbe bisogno di aumentare i bus sulla linea 1/4 perchè non necessari.

Risultato: più risorse a disposizione dai risparmi ottenuti dalla riformulazione delle linee 1/4, 2, 3, 6, 7, CD, CS e collegamenti della 46 salvi rispetto al piano preannunciato. La chiusura della galleria del Risorgimento dovrebbe servire all'Amministrazione e alle forze politiche che la sostengono, anche per gli atti già disposti, per guardare al futuro del trasporto pubblico con lungimiranza, dando quindi linee di indirizzo agli amministratori delle aziende chiamati a garantire servizi ai cittadini (che in definitiva sono i proprietari e beneficiari del servizio reso) e validi e funzionali agli obiettivi politici di buon governo della città. Con l'occasione si dovrebbe anche colpire la sosta selvaggia che tanti ostacoli crea alla mobilità e al passaggio dei bus, soprattutto in zona stazione centrale, costantemente invasa da auto che ostacolano la circolazione dei bus (e nelle vie di Borgo Rodi dove transiteranno i bus dopo la chiusura della Galleria.

Per i soggetti coinvolti, sarebbe opportuno cogliere l'occasione per sperimentare una nuova mobilità e una nuova pianta del trasporto pubblico per consegnare alla città, una volta riaperta la galleria, una nuova sostenibilità in questo settore. Solo una mentalità provinciale può continuare nella strada delle penalizzazioni e dei tagli indiscriminati al trasporto pubblico (come avvenuto in tutto il 2012), si colga invece l'opportunità di ascoltare le associazioni operanti nel settore della mobilità e del trasporto pubblico sostenibile, per il vero bene della città, al di là dei vari pronunciamenti che già si iniziano a sentire da più parti, come delle associazioni che mettono nei loro obiettivi generici richiami alla tutela del trasporto pubblico. Certi movimenti e personaggi dalla memoria corta e praticamente i politici e amministratori aziendali e sindacali hanno accettato la modalità (indisciminata) con cui sono stati attuati i tagli ai bus l'anno scorso. Pochissime persone, oltre me, possono definirsi, avendo dato esempi reali, veri sostenitori del trasporto pubblico e delle mobilità sostenibile, e questo va ricordato a chi ha la memoria corta o vuole oggi rigenerarsi in movimenti nuovi!

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