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Martedì, 23 Aprile 2024
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Caso Inrca, il sindacato Anaao-Assomed: «Si chieda anche il parere dei sanitari»

Chiedono che nella progettazione di eventuali altri ospedali non si “dimentichi” di chiedere il parere anche dei sanitari

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

“In merito ai nuovi sviluppi della costruzione del nuovo Inrca ad Ancona sud, il sindacato medico ANAAO-ASSOMED ricorda che, oltre ai problemi attuali di tipo legale, esiste una problematica altrettanto importante legata all’adeguatezza del progetto del nuovo Ospedale ad ospitare la tipologia di pazienti (ovvero anziani, bisognosi di cure e riabilitazione) che sicuramente si rivolgerà a tale nosocomio. Non vogliamo in questa sede entrare nei particolari degli aspetti a nostro avviso inadeguati, ma riteniamo che la problematica sia stata finora affrontata in maniera inefficace, come vedremo di seguito, in ambito tecnico e che non sia sufficientemente emersa la sua importanza. Come sindacato abbiamo infatti serie perplessità sulla metodologia seguita nella progettazione dell’Ospedale, avvenuta senza il minimo coinvolgimento della componente professionale, che è stata chiamata per la prima volta nel 2011 a esprimere il proprio parere, a progetto sostanzialmente chiuso, senza reali possibilità di modifica.

Il percorso di committenza e progettazione, sotto la responsabilità dell’allora direttore del Servizio Salute della Regione Marche dott. Carmine Ruta, a nostro avviso ha “dimenticato” di sentire quello che i professionisti delle struttura coinvolte, INRCA e Ospedale di Osimo in particolare, avevano da proporre in senso migliorativo. Non è compito del sindacato intervenire nella progettazione degli Ospedali, ma in questo caso, metodologicamente, noi non possiamo non far rilevare l’errore commesso, chiedendo che nella progettazione di eventuali altri ospedali (Fano-Pesaro? San Benedetto-Ascoli Piceno?), non si “dimentichi” di chiedere il parere anche dei sanitari che dovranno operare in tali strutture. Nelle consultazioni che abbiamo fatto prima di questo comunicato ci è stato obbiettato che coinvolgere i professionisti avrebbe significato 1) dilatare i tempi; 2) rischiare di cadere nei particolarismi degli operatori proponenti. Alla prima obiezione si risponde facilmente: una consultazione di 2 mesi non avrebbe significato dilatare i tempi; i tempi vengono dilatati da ben altre dinamiche, ci riferiamo in particolare a quella che il direttore INRCA Giuseppe Zuccatelli definisce “una burocrazia spaventosa”. Relativamente al secondo rischio, ricordiamo che, checché se ne dica e qualunque siano i tempi teorici previsti di realizzazione, i Direttori di Unità Operativa (i Primari) sanno bene che nessuno, o pochi di loro, avrà la fortuna di operare nelle nuove strutture che si progettano, dati i tempi realistici di realizzazione di un Ospedale in Italia, e quindi non hanno interessi particolari personali, ma solo quelli di tutelare la rispettiva branca di appartenenza.

D’altronde fin dal 2011, quando sono state richieste le prime osservazioni,  è stato detto che c’era tutto lo spazio per fare modifiche in corso d’opera, utilizzando gli ampi spazi grezzi disponibili. Ma è nozione comune che le modifiche richieste in corso d’opera sono estremamente dispendiose, convenienti per il costruttore e non certo per l’appaltante pubblico. E allora? Siamo sicuri che fosse questo il metodo da seguire? È questo il metodo migliore per spendere i soldi pubblici? Purtroppo oggi non c’è alternativa. D’altronde per ben 3 volte è stato chiesto il parere dei sanitari: nel 2011, prima dell’estate 2014 ed adesso viene nuovamente ed informalmente richiesto agli operatori di presentare ulteriori osservazioni. Ma le precedenti dove sono finite? Sono state fatte inutilmente per perdere tempo? E’ forse solamente una “parvenza” di consultazione per poi continuare imperterriti in un cammino errato? Non ci risulta infatti che alcuna delle osservazioni presentate sia stata recepita. Approfittando di questa pausa forzata, data dal ricorso pendente, questo sindacato si farà carico di organizzare riunioni con gli operatori e di presentare a loro nome, nelle sedi competenti, se lo riterranno, le osservazioni raccolte, verificando l’effettiva valutazione delle stesse. E questo valga come metodo anche per il futuro”.                                                     

Il Segretario Regionale Anaao-Assomed Oriano Mercante

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