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Case pericolanti, demolizione lontana: «Non c’è traccia della delibera»

Il gruppo comunale del Movimento 5 Stelle ha effettuato un sopralluogo tra gli edifici pericolanti, di cui uno di proprietà comunale per il quale era stata promessa la demolizione

Il Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle di Ancona si è recato ieri a Sappanico per effettuare un sopralluogo nella zona dove negli anni sono avvenuti vari crolli di edifici, ma anche per riferire ai residenti le risposte avute del Comune all'interrogazione urgente presentata nel corso dell’ultimo consiglio comunale dal Portavoce Gianluca Quacquarini.

«La situazione è anche più grave di quella che si può immaginare – commenta Quacquarini- i cittadini che vivono nella zona rischiano continuamente che possa capitare loro qualcosa: tra la possibilità di altri imminenti crolli degli edifici pericolanti, la difficoltà e la pericolosità nel poter attraversare la strada, i segnali semaforici non rispettati proprio nel punto più stretto della carreggiata, per non parlare della insalubrità legata alla mancata cura del verde, ormai incontrollato, che circonda la zona. Tra le macerie di 2 edifici collassati vivono famiglie di cui  una ha un componente disabile al 100% – sottolinea il consigliere comunale- uno degli edifici collassati è di proprietà Comunale in quanto espropriata per la successiva demolizione e trasformazione dell'area in parcheggio per i residenti. Da quando l'Amministrazione è entrata in possesso del rudere nulla ha fatto nonostante nei mesi passati più volte ne abbia promesso l'imminente demolizione». Quacquarini torna sulla protesta dei residenti lo scorso 7 agosto: «Dopo l'ennesima protesta dei cittadini, lo scorso 7 agosto, l'Assessore Foresi ebbe ad affermare, tramite un comunicato, che la mattina stessa era stata firmata la delibera per la demolizione. Tralasciando la circostanza che nel rispondere all'interrogazione lunedì in Consiglio ebbe a dire, invece, che la delibera in questione era stata fatta il 30 luglio, quindi in altra data, della delibera citata dall’Assessore non c'è ancora alcuna traccia agli atti. L'Assessore – sostiene ancora Quacquarini- ha raccontato balle. Oltre a confondersi sulle date tra il 30 luglio e il 7 agosto, ha raccontato di atti che, ad oggi, non esistono. Gli Uffici, infatti, non hanno predisposto alcuna delibera per la demolizione del manufatto pericolante perché hanno difficoltà a reperire gli atti risalenti nel tempo che riguardano il fabbricato (di proprietà comunale). In soldoni – prosegue Quacquarini- la delibera non c'è ancora e la relativa demolizione non potrà avvenire nei tempi brevi promessi. Per quanto riguarda l’altro caseggiato crollato e quello a rischio crollo, entrambi di proprietà privata, l'Assessore ha riferito, in aula, che essendo 9  i proprietari, è "difficile rintracciarli tutti nel breve". Nel 2019 sembra assai strano che non si riesca a risalire alla proprietà di un fabbricato! Tra l'altro nei ruderi c'è un cartello di vendita dell’area con relativo numero di telefono, basterebbe fare una telefonata. Nei 10 anni che sono passati dal primo crollo e i successivi, a parte i nomi dei 9 proprietari, a detta dell’Amministrazione sconosciuti ma che, in realtà, si conoscono, sono molto ben conoscibili gli atti: i verbali dei Vigili del Fuoco con prescrizioni per le demolizioni e le ordinanze della Provincia e del Comune di Ancona per la messa in sicurezza dell'intera area. Per quanto tempo ancora devono vivere così i residenti di Sappanico lasciati nel degrado, nell'abbandono e nel rischio continuo? Abbiamo trovato persone provate dalla situazione che sono giunte al limite della sopportazione e che non vogliono più essere prese in giro e chiedono soluzioni e nel breve periodo – conclude Quacquarini- abbiamo garantito il nostro interessamento e la nostra presenza sul territorio, come sempre fatto con tutti gli anconetani e in ogni situazione».

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