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Bollette salate, la ricetta del Pd: parte la campagna contro il caro-energia

Presente la sottosegretaria  al ministero dell'Economia e Finanze Maria Cecilia Guerra

ANCONA - Un tetto al prezzo delle bollette, contratto sociale per famiglie e piccole imprese con metà dei consumi a costo zero, il raddoppio del credito d’imposta per le imprese, un impianto energetico che punti sulle rinnovabili e il tetto europeo al costo del gas. Dalla pineta del Passetto il Partito Democratico ieri ha lanciato la campagna contro il caro-energia in attesa che la prossima settimana il governo vari la manovra di 13 milioni di euro con l’ampliamento dei bonus sociali a sostegno dei redditi più bassi. 

Presente la sottosegretaria  al ministero dell'Economia e Finanze Maria Cecilia Guerra. Stiamo lavorando per avere risposte nell’immediato - ha detto Guerra - e con prospettive di medio e lungo periodo, sostenibili per questioni ambientali e sociali. Possiamo discutere delle sanzioni alla Russia, valutarle, ma che Salvini dica no è rompere una linea del paese. Siamo in una situazione in cui le fonti rinnovabili hanno costi alti. Se dividiamo i due mercati otterremo costi più bassi”. La sottosegretaria ha parlato di contratto luce sociale per famiglie ed imprese “per una energia a basso costo, non chiediamo la luna ma punti facilmente realizzabili,  cerchiamo risorse in casa”.

Marco Bentivogli, candidato al Senato per il collegio Marche Nord ha sottolineato come i costi dell’energia siano passati in un anno “da 36 euro chilowattore ad oltre 340 euri attuali, con un aggravio pesante sulle bollette insostenibili”. “Ci sono aziende che stanno prolungano le ferie dei propri dipendenti - ha aggiunto Bentivogli - per risparmiare. Il problema è l’accoppiamento del prezzo del gas con quello dell’energia. Va diviso. Bisogna puntare su fonti rinnovabili non su quelle fossili. Non si può fissare un tetto energetico nazionale, serve un tetto europeo, che eviti problematiche e speculazioni. Avremo un autunno difficile. Giorgia Meloni, quando è stata qui ad Ancona, ha fatto una gaffe tremenda, ha detto che abbiamo il gas nel mare, di sfruttarlo, ma forse non ricorda che il suo partito, nel referendum del 2016, fu il primo a dire no trivelle in Adriatico”. Al Passetto ieri erano presenti anche Massimo Montesi, segretario regionale Articolo Uno, Boris Rapa, segretario regionale PSI Marche e Jacopo Falà, segretario provinciale PD Ancona.

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