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Sicurezza sul lavoro e lotta al caporalato: «Servono formazione, prevenzione e controlli»

Il consigliere regionale del Partito Democratico Antonio Cesetti ha analizzato i dati esprimendo la propria opinione negativa

ANCONA - Nelle Marche crescono gli incidenti sul lavoro e purtroppo, talvolta, con conseguenze funeste. L'allarme lanciato dai sindacati rispetto ai dati Inail in questi primi mesi del 2022, che hanno visto le denunce di infortunio passare dalle 761 del 2020 alle 938 del 2021, invita le istituzioni, a partire dalla Regione Marche, a muoversi sul fronte della prevenzione per incrementare gli organici degli ispettori del lavoro e a tenere alta l'attenzione specialmente sui giovani e sulle fasce più deboli. In tale contesto si inserisce la mozione presentata dal gruppo assembleare del Partito Democratico, a prima del consigliere regionale Fabrizio Cesetti, in occasione della Giornata nazionale della Sicurezza sul Lavoro, che impegna la giunta regionale a promuovere una serie di azioni volte a prevenire gli infortuni, rafforzare i controlli sul territorio e reprimere le sempre più diffuse forme di caporalato.

«Anche nella nostra regione - spiega Cesetti - i dati ci mostrano una realtà drammatica. Di lavoro ci si ammala, si resta invalidi e si continua a morire. Ciò è intollerabile per un Paese che si vuole definire civile. Oggi più che mai, soprattutto di fronte all’avvio di numerosi cantieri per la ricostruzione nelle aree del sisma, è necessario che la Regione Marche, insieme agli enti chiamati a garantire la sicurezza e la legalità nei luoghi di lavoro, facciano sentire la loro forte e ferma presenza, affinché fattori come la crisi generata dai rincari delle materie prime e dell’energia non venga scaricata sulla sicurezza dei lavoratori. Allo stesso tempo, è fondamentale vigilare e prevenire possibili infiltrazioni della criminalità organizzata, attirate dalle ingenti risorse stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e contrastare in maniera più efficace il fenomeno del caporalato, vera e propria emergenza anche nei nostri territori, che rappresenta uno dei principali fattori di rischio per la tutela della salute delle maestranze».

«Tra pochi giorni sarà il 1° maggio – aggiunge il consigliere dem, che nel corso di questa legislatura ha più volte richiamato la giunta regionale sui temi della sicurezza sul lavoro -: facciamo in modo che non sia solo una celebrazione, ma un momento di riflessione vera e assunzione di impegni. Un primo passaggio che la giunta deve fare è quello di attivarsi in tutte le sedi istituzionali affinché vengano destinate alle regioni maggiori risorse per fare fronte alla carenza di organico degli enti di controllo regionale e al potenziamento del personale dei dipartimenti di prevenzione e delle unità operative che si occupano di sicurezza degli ambienti di lavoro».

La mozione presentata impegna la giunta regionale a dare immediate disposizioni ad Asur e Aree Vaste affinché provvedano ad adottare tutti i provvedimenti di relativa competenza per l’attuazione dei Protocolli di legalità siglati con le Prefetture dell’area del sisma; a potenziare le iniziative di prevenzione e controllo in ogni ambiente di lavoro e per ogni fascia di età, attingendo le risorse, se necessario, anche dalle sanzioni emanate alle imprese inadempienti. Inoltre, si chiede di affiancare al Comitato Regionale di Coordinamento nella materia della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro una Commissione mista di tecnici dell’assessorato di competenza ed esperti esterni con la funzione di analizzare il fenomeno del caporalato nella nostra Regione, individuarne le cause e proporre le soluzioni a tutela delle imprese che operano in modo corretto sul mercato e dei lavoratori che hanno diritto alla sicurezza e alla propria integrità fisica. Infine, l’atto impegna la giunta ad attivare percorsi specifici di aggiornamento, formazione e sensibilizzazione sul tema della prevenzione e sicurezza sul lavoro e a procedere con sollecitudine all’approvazione del Programma per le politiche integrate volte a promuovere la cultura della legalità come previsto dalla legge regionale 27 del 17, con particolare attenzione al tema della sicurezza sul lavoro.

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