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Baby delinquenti, Borini: «Bisogna prevenire. Dispersione scolastica? Fenomeni non collegati»

L’assessore alle politiche educative si è espressa sul tema delle “baby gang” invocando un ruolo preventivo da parte delle scuole. Non ci sono segnali di collegamento con la dispersione scolastica

Il dibattito sulle baby gang e sulla microcriminalità si arricchisce ogni giorno di nuovi pareri e pensieri. L’assessore alla pubblica istruzione e alle politiche giovanili del Comune di Ancona Tiziana Borini si è espressa sulla tematica escludendo un’intersezione tra il fenomeno, appunto, delle baby gang e quello della dispersione scolastica:

«Non abbiamo elementi certi per dire questo. Quando ci sono assenze prolungate nelle nostre scuole, e il Comune monitora fino alle scuole medie, ci vengono segnalate ma non abbiamo dati per poterci esporre a riguardo. Al momento posso affermare che non siamo a conoscenza di un nesso tra i due fenomeni».

Tuttavia, secondo la Borini le scuole hanno un ruolo primario nel contrasto della microcriminalità. Un ruolo che nasce soprattutto con una natura preventiva ed educativa: «L’intervento preventivo, soprattutto per una fascia d’età inerente ai 13-14 anni, va fatto battendo su due filoni. Innanzitutto preventivo, al primo sentore di qualcosa di sbagliato, e poi eventualmente anche punitivo cercando di reprimere il fenomeno negativo. Sarebbe importante limitare l’azione di quei leader negativi in modo da recuperare i ragazzi che non sono arrivati ancora a compiere determinati gesti sotto condizionamento. La scuola, in termini di autorevolezza, può fare davvero qualcosa di importante».

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