Mercato delle Erbe e dehors: la Celestini replica ai commercianti
L'asessore al commercio risponde alle accuse di immobilismo apparse oggi sulla stampa:"In arrivo 120 mila euro per gli operatori commerciali". Ma i dehors si devono spostare
L’assessore Adriana Celestini, non ci sta a farsi mettere sulla graticola dai commercianti, e risponde punto su punto in un articolato comunicato stampa.
Il titolare della delega al commercio era finita nell'occhio del ciclone per il malcontento degli esercenti anconetani, che sulle pagine dei principali quotidiani della città si sono lamentati “dell’immobilismo dell’amministrazione comunale rispetto ai problemi che in questo periodo possono pesare sugli operatori commerciali”.
Replica la Celestini:
“L’Amministrazione comunale […] tra le altre cose – consapevole dei problemi degli operatori dei quartieri Piano S.Lazzaro e Guasco san Pietro- ha messo in campo un bando per contributi pari a 120.000,00 euro complessivi da dividere tra gli operatori e la giunta si è presa l’incarico di coprire l’importo di tale bando con la prima alienazione di immobile effettuata.
L’assessore al Patrimonio sta cercando di attuale tale operazione in tempi brevi per onorare questo impegno.
Per quanto riguarda la questione dei dehors di Corso Mazzini, l’Amministrazione si è adoperata affinché , nel rispetto di quanto richiesto dalla Soprintendenza nonchè da cittadini e associazioni culturali che chiedono maggiore fruibilità della zona antistante la Fontana del Calamo, si potesse tentate una mediazione che non penalizzasse troppo gli operatori e permettesse quanto richiesto.
Venendo infine al Mercato della Erbe, è stata avviata una trasformazione per cercare di rendere il mercato oltre che un’area agro-alimentare anche una zona di eventi compatibili con la sua vocazione tradizionale che servano a dare un impulso nuovo alle attività presenti.
Tra le attività si segnala la manifestazione “Tipica” che verrà ospitata prossimamente al suo interno .”
L’Amministrazione comunale – termina l’assessore sotterrando l’ascia di guerra – “è dalla parte delle associazioni di categoria ed è con loro per portare avanti ogni progettualità, confidando nella reciprocità”.