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Arretramento della ferrovia adriatica, FI: «Isolamento infrastrutturale e politico del Comune»

Il consigliere Daniele Berardinelli si è schierato contro l’amministrazione comunale sul tema dell’arretramento che tiene banco

ANCONA- Continua a tenere banco il tema dell’arretramento della ferrovia adriatica. Daniele Berardinelli, consigliere comunale in quota Forza Italia, ha ribadito le proprie idee scagliandosi veementemente contro l’amministrazione comunale: «Solo pochi mesi fa in Consiglio comunale abbiamo affrontato ancora una volta un tema che ci sta molto a cuore, l’arretramento della ferrovia adriatica. Gli interventi della maggioranza, tra il patetico e il ridicolo, tendevano solo a screditare il progetto, parlando di “tempi biblici”, detto da chi amministra da trent’anni una città e per decenni non è riuscito a proporre un progetto credibile per l’Uscita dal porto. Continuano a parlare di “costi enormi”, come se fosse il Comune a dover spendere le risorse e non ci fossero invece miliardi già a disposizione delle Ferrovie e fondi PNRR da investire nel nostro territorio e come se Pesaro e Fano non stiano già lavorando all’arretramento del loro tratto».

Proseguendo: «Ma si sa, l’isolamento infrastrutturale della nostra regione ed in particolare della nostra città non è mai stato un problema per il PD, che ad esempio ha sempre sponsorizzato l’aeroporto di Rimini, dai tempi di Matteo Ricci presidente della Provincia al punto di volerci entrare in società, rispetto a quello di Ancona. Ma ora sta crescendo inarrestabile il consenso verso l’arretramento della ferrovia ed è l’isolamento politico del Comune di Ancona che preoccupa, con la Mancinelli e la Simonella scollegate da tutto il mondo imprenditoriale marchigiano, dalla Camera di Commercio a Confartigianato e CNA, da Confindustria a Confcommercio, dall’Ordine degli Ingegneri a quello degli Architetti, ma anche isolate dagli altri comuni della costa marchigiana, tutti uniti indipendentemente dalle appartenenze politiche, impegnati nello sviluppo e nel rilancio del nostro territorio. L’unico obbiettivo di Mancinelli e Simonella è difendere uno pseudo lungomare delimitato dalla Flaminia e le rotaie della ferrovia, solo perché con il loro timbro, paragonandolo ad un’opera che rivaluterebbe invece tutta la costa marchigiana arretrando dalla spiaggia i treni merci, oltre cento al giorno, dando nuova vita a quella parte del nostro territorio, creando migliaia di posti di lavoro rilanciando il turismo. Solo persone arroganti ed egocentriche possono non vedere i piani diversi delle due opere pubbliche. A questo punto, la Mancinelli, che rifiutandosi di commentare manda allo scoperto la Simonella e con gli altri sindaci uniti nella richiesta di spostamento dei binari e di rifiuto della pazzia del muro antirumore, ci aspettiamo che come presidente regionale ANCI prenda posizione e smentisca la Simonella, appoggiando nelle sedi istituzionali la richiesta di arretramento».

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