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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Arretramento ferrovia, Mangialardi replica a Ciccioli: «Capitalizzare i risultati dei sindaci Pd»

«La Regione Marche dovrebbe capitalizzare i risultati ottenuti dalle Amministrazioni di Pesaro e Ancona per l’intero territorio anziché attardarsi in polemiche e rancori»

ANCONA - «Ciccioli è l’emblema di una destra isolata e desolata, senza visione e perciò costretta a subire la progettualità altrui. Il caso dell’arretramento della ferrovia adriatica lo dimostra. Dispiace vedere tanto rancore nelle sue parole contro il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che per anni ha lavorato con grande competenza e abnegazione per questo intervento, raccogliendo oggi i frutti per il suo territorio ma anche per l’intera regione. Ciccioli e tutta la destra regionale dovrebbero ringraziare Ricci, perché lo dobbiamo a Pesaro e al governo nazionale se oggi quel progetto a lungo rimasto sulla carta può divenire realtà. Un progetto che, offrendo alle Marche la grande opportunità di ripensare la propria dotazione infrastrutturale, mira non solo a potenziare la mobilità leggera e sostenibile per cittadini e turisti, ma anche il trasporto merci su rotaia in alternativa a quello su gomma, con l’obiettivo di rendere le nostre strade più sicure e abbattere drasticamente le emissioni di Co2 come da anni chiedono a gran voce i movimenti ecologisti». Così il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi replica al consigliere Carlo Ciccioli che, in merito allo stanziamento di 1,2 miliardi euro assegnato a Pesaro per l’arretramento della ferrovia aveva accusato il sindaco di Pesaro Matteo Ricci di curare solo «il proprio orticello».

«Anziché attardarsi in inutili polemiche - aggiunge Mangialardi - Ciccioli farebbe bene a sollecitare il presidente Acquaroli e l’assessore Baldelli, che sono del suo stesso partito, affinché la Regione Marche colga proficuamente il lavoro svolto da Pesaro, ma anche da Ancona e Falconara, sostenendo concretamente il bypass dell'Api e il Waterfront del capoluogo con l’uscita a nord dal porto. C’è inoltre la necessità di iniziare a programmare subito un nuovo tracciato, anzitutto con lo spostamento verso l’interno dei binari della linea Fano-Marotta-Senigallia-Montemarciano, e poi di dare corso ai progetti già finanziati nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. Ciò che va assolutamente evitato è che l’inerzia e la mancanza di coraggio che caratterizzano l’attuale giunta regionale portino a uno spezzettamento dell’arretramento come avvenuto con la terza corsia della A14.  E’ dunque necessario che la Regione si affretti a coinvolgere e coordinare gli altri Comuni al fine di intercettare le risorse previste nell’ambito del progetto della Rete transeuropea di trasporto Ten-T europea, in cui le Marche sono state inserite, per realizzare gli investimenti necessari a rendere l’arretramento funzionale e omogeneo lungo l’intera costa adriatica».

Un’ultima riflessione Mangialardi la riserva alle dichiarazioni del sindaco di Senigallia Massimo Olivetti, rimasto spiazzato dai finanziamenti ottenuti da Pesaro: «Temo che il sindaco Olivetti non sappia neppure di cosa stiamo parlando. Tanto è vero che, pur di non passare da colui che è rimasto con le mani in mano di fronte all’opportunità dei fondi messi a disposizione dal governo, è costretto ad andare a rimorchio delle parole di Ciccioli parlando di una presunta fuga in avanti da parte del Comune di Pesaro e Ma quale fuga in avanti? Mentre Pesaro, Ancona si muovono, lui resta immobile. E l’unico risultato che sta ottenendo con questo suo immobilismo è quello di rendere Senigallia sempre più marginale. E’ bene che Olivetti comprenda quanto prima il suo ruolo lo richiama a responsabilità progettuali e soprattutto a un’azione dinamica nei confronti dei livelli istituzionali sovraordinati. Se continua a rimanere in attesa delle briciole che la giunta regionale è solita lasciare a Senigallia, finirà che presto perderà pure quelle».

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