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Arresti in Etiopia, Emiliozzi (M5S): «Proteggere civili e strutture dei Salesiani»

La presidente dell’Unione Interparlamentare Italia-Corno d'Africa, Mirella Emiliozzi, ha annunciato un'interrogazione parlamantare

«Desta molta preoccupazione la crescente repressione perpetrata ora in Etiopia nei confronti di civili e religiosi in un clima di caos e incertezze. Ho presentato, quindi, un’interrogazione parlamentare al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per chiedere quali iniziative intenda assumere a riguardo. È, infatti, necessario che l’Italia si attivi per mezzo di iniziative concrete, coordinandosi anche con l’Unione europea e sotto la guida delle Nazioni Unite, per far cessare immediatamente la violenza contro i civili in Etiopia e proteggere da ulteriori attacchi militari le strutture religiose e dei Salesiani». Lo annuncia la presidente dell’Unione Interparlamentare Italia-Corno d'Africa, Mirella Emiliozzi del Movimento 5 Stelle.

«È da poco stata resa nota, infatti, la notizia dell’ultimo attacco ad una struttura Salesiana ad Addis Abeba in Etiopia, dove la polizia ha fatto irruzione nella casa provinciale dei Salesiani, presso il “Campus Don Bosco”, arrestando 38 persone, tutte di origine tigrina.- scrove la Emiliozzi- fra queste, 17 sarebbero Padri salesiani, nonché operatori umanitari e il loro arresto, ad oggi, ancora non è stato motivato, né è stato rivelato il luogo di detenzione. A questo attacco militare se ne aggiungono altri, tutti molto recenti, come quello dell’ultima settimana ad Addis Abeba, dove la polizia ha prelevato forzatamente sacerdoti e monaci tigrini nella chiesa ortodossa, dopo averli obbligati a sospendere le funzioni. Inoltre, lo scorso 28 ottobre, il centro di formazione Don Bosco a Mekelle ha subito un bombardamento dall’aviazione etiope, che ha provocato ben 14 morti e più di 20 feriti. Gli arresti avvenuti senza motivazione non sembrano, inoltre, cessare: oggi sono state arrestate 72 persone, che lavoravano per il Programma alimentare mondiale. La società civile dell’Etiopia ha lanciato un appello collettivo per la risoluzione pacifica dei conflitti, una via, che per altro, è stata auspicata anche da Papa Francesco, preoccupato per la grave crisi umanitaria” spiega la deputata parlamentare.“Agire in Etiopia a favore di un’interposizione di pace immediata è sempre più urgente. Mai, in cinquant’anni di attività sul territorio, i Salesiani avevano subito attacchi o discriminazioni persecutorie: le sue opere umanitarie e caritatevoli hanno sempre goduto del rispetto e della stima della popolazione locale. Auspico fortemente che il nostro Paese, assieme all’Unione Europea e alle nazioni Unite, si attivi con decisione per far cessare gli attacchi contro i civili etiopi e per proteggere le strutture religiose e dei Salesiani» conclude così Mirella Emiliozzi.

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