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Politica

Di Pietro ad Ancona “Con l’Udc solo se condivide il programma”

Il leader Idv incontra cittadini e rappresentati locali, parla delle alleanze per le prossime elezioni (anche comunali?) e sulla rinuncia al vitalizio: "precondizione per essere candidati"

Di Pietro ad Ancona per parlare delle Marche, ma anche dell’Italia. Il leader Idv affronta quasi en passant le questioni politiche locali, dando carta bianca ai rappresentati marchigiani del suo partito, ma esprimendo comunque il suo parere sulla questione della rinuncia al vitalizio dei consiglieri regionali, che secondo il parlamentare deve essere fatta dalla prossima legislatura, e deve essere un atto retroattivo e imprescindibile: ”La rinuncia a questi privilegi deve essere una precondizione per essere candidati".
 
Un più sfumato commento sulle alleanze, argomento trattato in ottica nazionale ma leggibile anche in ambito locale: "[…]Per noi il sistema deve essere bipolare e l’alternativa che abbiamo in mente è quella basata sui programmi nata a Vasto. L’intento di Bersani che vuole portare con noi l’Udc è nobile, ma non dipende da noi: sarà l’Udc a dover decidere da che parte stare e se sceglierà noi dovrà confrontarsi con i programmi. Noi siamo, ad esempio, per uno stato laico". Modello Marche sì (o comunque non vietato a priori) ma con alcuni paletti.

Più che esplicito, invece, sulle questioni italiane. Dopo aver sparato a zero sull’inquilino di Palazzo Chigi delinea la strategia del suo partito: "Elezioni subito e se servisse un governo tecnico transitorio le cose da fare con urgenza e in maniera concordata sarebbero due: una legge elettorale decente che ci prevenga da amministratori con processi penali sulle spalle e doppi incarichi e poi una manovra seria che non faccia macelleria sociale colpendo il 90% della popolazione che produce ricchezza, ma il restante ricco 10%. Dobbiamo individuare con chiarezza e onestà le persone a cui far pagare il costo di questo disastro".

E ancora, sugli impegni che l’Italia dei Valori vorrebbe portare al Governo alle prossime elezioni: "una patrimoniale sui grandi patrimoni, contributi di solidarietà e accordi, ad esempio Italia-Svizzera, per prelevare alla fonte i capitali occulti. Infine, se proprio si devono fare decreti legge, che se ne faccia uno sul taglio drastico dei costi della politica e degli sprechi".

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