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Ancona poco attraente per i giovani? «Servono progetti, proposte di svago nulle»

Il consigliere di FdI Angelo Eliantonio ha parlato di centro storico, movida e amministrazione Mancinelli

Ancona città poco attraente per i giovani? Il dibattito era rientrato nel vivo qualche giorno fa e, sulla scorta dei vari punti di vista espressi, il consigliere comunale di opposizione in quota Fratelli d’Italia Angelo Eliantonio ha messo a nudo il suo pensiero toccando varie tematiche connesse:

«La nostra città è potenzialmente molto meglio di com’è oggi e gli anconetani valgono molto di più di come sono rappresentati oggi. La sfida più grande è riuscire a trasformare il valore del capoluogo in progetti di crescita perché lo svago ad Ancona ha l’elettroencefalogramma piatto con conseguenze enormi sul piano dell’attrattività di ogni tipo. Viviamo in una città bellissima, con un patrimonio monumentale e paesaggistico importante, dobbiamo rilanciare il centro storico e il territorio urbano altrimenti siamo destinati al declino perenne. Va migliorata l’accoglienza funzionale al turismo, abbiamo un porto turistico fuori mano e scarsamente collegato. Fondamentale qualificare l’offerta dei negozi del centro, perché al netto dei problemi legati ai parcheggi, si trova la stessa merce di un centro commerciale dove invece parcheggiare è facile».

Entrando ancor di più nello specifico: «L’amministrazione comunale ha il compito di indirizzare anche queste dinamiche, ci vuole un’offerta più mirata e diversificata, con prodotti tipici. Gli imprenditori vanno sostenuti, l’amministrazione Mancinelli così come le precedenti hanno sempre puntato su altre offerte, all’insegna di una città senza particolare vocazione che spiccasse davvero, tutelando piccoli interessi di bottega, non contemplando mai svago e intrattenimento come ambiti strategici. Da Ancona i giovani scappano, a questa città serve una nuova spinta generazione di imprenditori e di politici che abbiano fame e spirito di conquista in cui coinvolgere però tutta la comunità cittadina ed essere trainanti, così come dovrebbe esserlo un capoluogo di Regione che si rispetti, valorizzando talenti e premiando nuove forme di economia urbana. Certo, difficile farlo se per esempio anche solo per riuscire ad aprire e rilanciare un locale di proprietà comunale chiuso da anni come il Bar del Duomo, ce ne vogliano ben otto. Insomma, così non va e serve un cambio di passo con persone diverse. Questa città ha bisogno di cambiare profondamente la sua governance su più livelli per provare a rilanciarsi».

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