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Bando Periferie, Altra Idea: “Il Parlamento restituisca i soldi alla città”

Il Movimento Altra Idea di Città interviene sulla questione del decreto milleproroghe e lancia richieste ben precise al Parlamento

In una nota stampa il movimento Altra Idea di Città interviene sulla questione del Piano Periferie. “Il Senato, in sede di conversione del decreto cosiddetto decreto milleproroghe,  ha approvato lunedì 6 agosto un emendamento presentato dalla Lega Nord  che blocca per due anni 3,8 miliardi di euro  destinati al Piano periferie.  Per la città di Ancona sono stati azzerati 12 milioni di euro  destinati  a progetti  di riqualificazione dei quartieri  Archi,  ex IACP di Via Marchetti e Palombella, progetti già approvati  con la firma delle convenzioni  e il parere favorevole della Corte dei Conti. Non hanno tagliato le grandi opere, spesso inutili e dannose come Tav, Tap, hanno tagliato fondi destinati alla riqualificazione delle periferie urbane.

L’emendamento è stato approvato all’unanimità, dalla maggioranza e dalle opposizioni. I parlamentari del PD hanno giustificato il voto favorevole dicendo che il testo dell’emendamento era poco chiaro. Al contrario l’emendamento è chiarissimo dove afferma che “l’efficacia delle convenzioni concluse sulla base di quanto disposto ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 maggio 2017 adottate ai sensi dell’art. 1, comma 141 della legge n. 232 del 2016, è differita al 2020”. Non meno del PD si arrampicano sugli specchi i parlamentari di Lega e 5 Stelle giustificano il taglio dei fondi per le periferie   per ottemperare ad una  Sentenza della Corte costituzionale che dichiara l’illegittimità del comma 141 dell’art. della Legge di Bilancio dello Stato 2017. Quella sentenza non c’entra nulla col bando periferie   perché riguarda il ruolo delle regioni  per quelle parti dell’articolo 1 comma 141 della legge che toccano le competenze regionali.  Non c’è alcuna competenza regionale nei progetti di riqualificazione dei quartieri. Le vere motivazioni sono altre. Questo governo, al pari di quelli precedenti, non ha alcuna intenzione di  risarcire i Comuni dei tagli spaventosi che hanno subito per molti anni.  Quindi ha deciso di dirottare i fondi  dei progetti di riqualificazione delle periferie destinati  alle 97 città che avevano vinto il Bando  a tutti gli 8000 Comuni italiani, ovvero con il classico metodo del “dividi et impera”.  Tra il 2010 e il 2017 le manovre di finanza pubblica a carico delle autonomie locali portate avanti da centrodestra (compresa la Lega) e centrosinistra (guidato dal PD) sotto i dettami dell’Europa del rigore hanno comportato una contrazione delle risorse disponibili pari a 22 miliardi di euro. I più colpiti sono stati i Comuni i quali, quando va bene, possono fare investimenti solo se vincono qualche bando di fondi straordinari. Questo è il vero problema che deve essere affrontato, con una netta inversione di tendenza rispetto alle politiche dei tagli agli Enti Locali, che troppi Sindaci, tra cui la Sindaca di Ancona,  non hanno contrastato.  Occorre dotare i Comuni  di risorse ordinarie, in grado di garantire i servizi e  gli investimenti  per la  riqualificazione dei quartieri. 

Altra Idea di Città  chiede al Parlamento  di ripristinare i fondi destinati ai progetti  periferie  fin da subito,  cioè quando il Decreto verrà discusso alla Camera dei Deputati, eliminando dalla Legge “Milleproroghe” l’emendamento votato dal Senato; di  prevedere che nella prossima Legge di Bilancio vengano restituite ai Comuni  le risorse tagliate negli ultimi anni, per garantire i servizi ai cittadini e gli investimenti per la riqualificazione urbana; di porre fine alle politiche di austerità a partire dalla rimessa in discussione del pareggio di bilancio in Costituzione”.
 

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