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Comuni, Anci Marche: «Fiscalità di vantaggio per le piccole realtà»

E' quanto chiede l'assemblea marchigiana dei piccoli Comuni Anci che oggi si è riunita alla Mole Vanvitelliana di Ancona

Una fiscalità di vantaggio anzi di equità a sostegno dei piccoli Comuni delle aree interne alle prese con i disagi dovuti alla loro collocazione geografica ed a forte rischio spopolamento. È quanto chiede l'assemblea marchigiana dei piccoli Comuni Anci che oggi si è riunita alla Mole Vanvitelliana di Ancona. «Chiediamo un'attenzione particolare per i borghi- spiega alla Dire il coordinatore dei piccoli Comuni di Anci Marche, Augusto Curti-. Dobbiamo affrontare alcuni temi importanti come quello della fiscalità di vantaggio, che io chiamerei di equità, per quei territori che non hanno le stesse condizioni delle grandi città e altre misure importanti per dare risposte che guardino in prospettiva. Il Pnrr può essere l'occasione per recuperare il gap tra grandi e piccole realtà. Se non si pone attenzione su come vengono indirizzate queste risorse rischiamo che la differenza tra grandi e piccole realtà aumenti ancora».

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il coordinatore nazionale dei piccoli Comuni dell'Anci, Massimo Castelli, che ribadisce la necessità di fermare il fenomeno dello spopolamento delle aree interne. «Ci vogliono politiche di coesione ed una visione di paese dove il piccolo borgo e le aree interne rientrino nel disegno nazionale di sviluppo- spiega Castelli-. Siamo rimasti ai margini e noi da sempre in Anci chiediamo politiche di controesodo cioè la possibilità per chi vuole di ritornare nei territori. Dobbiamo creare delle politiche affinché ciò possa avvenire partendo dalla riforma fiscale: chi vive nei disagi dovrebbe pagare meno imposte. È una fiscalità di equità perché abbiamo meno servizi. Bisogna poi creare le condizioni per favorire il lavoro». Nel corso dell'iniziativa è intervenuto, oltre al sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, e alla prima cittadina di Ancona (nonché presidente Anci regionale) Valeria Mancinelli, anche l'assessore regionale al Bilancio, Guido Castelli. «È fondamentale che il Pnrr, che va concepito insieme con la nuova programmazione comunitaria, veda tutta la filiera istituzionale unita: piccoli e grandi Comuni, Province e Regione- dice Castelli-. Il territorio deve reclamare complessivamente ed in maniera omogenea un suo protagonismo. È necessario poi che il mondo delle autonomie, specie dei piccoli Comuni, abbia normative speciali e specifiche che partano dal presupposto che vivere nei piccoli centri delle aree interne determina un aggravio dei costi». Secondo Mancinelli per utilizzare adeguatamente le risorse in arrivo «serve uno sforzo progettuale e occorre superare la frammentazione anche istituzionale», mentre Ricci ricorda che con «le regole attuali quei soldi non siamo in grado di spenderli ed anche se si è fatto un passo avanti col Dl Semplificazioni ancora sono insufficienti» ed è per questo che propone che per la gestione dei fondi del Pnrr «non tutto passi dalle Regioni perché non si possono occupare di tutto».

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