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Aborto e RU 486: «Le Marche peggio del Texas. Una Giunta di fondamentalisti»

Sono le parole di Manuela Bora, consigliere regionale del Pd: «La Regione continua a non recepire le linee guida del Ministero»

ANCONA - «Le Marche peggio del Texas e l'assessore Saltamartini come il governatore trumpiano Greg Abbott»: a dirlo è il consigliere regionale del Pd Manuela Bora. La nota è stata inviata in merito alla seduta consiliare in cui si è discussa l'interpellanza del gruppo Democrat su «Somministrazione pillola RU486: accesso, modalità e settimane di gestazione».

manuela bora-4-2«Le linee guida del ministero della Salute, emanate il 12 agosto 2020 sulla base delle raccomandazioni dell'Oms e del parere favorevole del Consiglio superiore di sanità, sono chiarissime- specifica Bora- L'interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico può essere effettuata fino a 63 giorni pari a 9 settimane compiute di gestazione presso strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate all'ospedale ed autorizzate dalla Regione, nonché consultori, oppure day-hospital». Una situazione che, sottolinea Bora, non vale per le Marche. «La Regione - prosegue - continua a ostinarsi a non volerle recepire, non permettendo la somministrazione della pillola RU486 nei consultori e restringendo a sole sette settimane (49 giorni) di età gestazione il limite massimo per effettuare l'interruzione volontaria di gravidanza. Mentre in altre Regioni, come il Lazio, l'Emilia Romagna, la Toscana, si rispetta alla lettera il dettato ministeriale, nelle Marche le donne continuano a godere di meno diritti». 

Saltamartini «ha adottato un atteggiamento antiscientifico, antilegalitario, regressivo e retrogrado, generando intollerabili discriminazioni tra territorio e territorio. Ne risulta che, per esempio, mentre una donna di Gabicce Mare (provincia di Pesaro Urbino) potrà effettuare una interruzione volontaria di gravidanza tramite RU486 solo ed esclusivamente in Ospedale e fino alla settima settimana di amenorrea, una donna di Cattolica (Emilia Romagna) potrà effettuare la medesima interruzione volontaria di gravidanza tramite RU486 anche in un consultorio familiare della propria Regione e fino alla nona settimana di amenorrea. Una vergogna e uno scandalo inaccettabili: per l'ennesima volta, abbiamo potuto constatare che questa è la Giunta dei fondamentalisti, dei fanatici “no-choice” (altro che “pro-life!”), dei trumpiani, dei reazionari più retrivi». 

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