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Legge 194, Marche in Azione condanna le posizioni di Lega e Fratelli d'Italia

Per queste ragioni Marche in Azione presenzierà alla manifestazione organizzata per sabato 6 Febbraio in Piazza Roma ad Ancona per ribadire che sui diritti “Indietro non si torna!”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Marche in Azione condanna con fermezza le posizioni che in Consiglio Regionale gli esponenti di Lega e Fratelli d'Italia hanno espresso per respingere una mozione in cui si chiedeva di vigilare sulla reale ed efficace applicazione della legge 194, norma che sancisce il diritto e regola le modalità di accesso all’interruzione volontaria della gravidanza: rifiutare la richiesta di monitorare le linee guida sull'aborto farmacologico, previsto per legge, significa tornare indietro di decenni su diritti e libertà personali che non possono essere oggetto di contrattazioni o di revisioni.

Per queste ragioni Marche in Azione presenzierà alla manifestazione organizzata per sabato 6 Febbraio in Piazza Roma ad Ancona per ribadire che sui diritti “Indietro non si torna!” “La difesa della natalità non ha niente a che fare con queste posizioni, qui c’è solo la volontà di privare le donne del diritto alla scelta e non possiamo accettarlo. Noi di Marche in Azione auspichiamo misure che sostengano la natalità nella nostra regione, ma senza cadere in retoriche illiberali e disposizioni discriminatorie che annullano la dimensione personale dell’individuo e della donna” commenta il coordinatore regionale di Azione, Tommaso Fagioli. “Lega e Fratelli d’Italia tentano nelle regioni da loro amministrate di impedire e ostacolare un diritto legittimo riconosciuto dalla legge. Dicono di voler proteggere la vita invece non hanno mai avuto uno straccio di proposta a sostegno delle donne, dell’infanzia e delle famiglie. La loro politica si riduce sempre e solo alla negazione dei diritti delle donne e del diritto alla salute, ma devono capire che sono le donne a dare la vita è solo loro devono scegliere quando e se farlo.” così in una nota Alessia Centioni, Responsabile Pari Opportunità di Azione.

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