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Il 25 aprile a Belvedere Ostrense, il sindaco ha celebrato così la Festa della Liberazione

Il sindaco Sara Ubertini ha celebrato solennemente la Festa della Liberazione con un omaggio ai Monumento dei Caduti

BELVEDERE OSTRENSE - Una cerimonia mesta e solenne alla quale, nonostante l'attuale emergenza sanitaria in corso, il Comune di Belvedere Ostrense non ha voluto rinunciare. E così il 25 Aprile il sindaco Sara Ubertini ha celebrato solennemente la Festa della Liberazione con un omaggio ai Monumento dei Caduti. Non potendo incontrare i cittadini, ha rivolto loro un messaggio.

“Cari concittadini, quest’anno la commemorazione del 25 aprile si è svolta senza il coinvolgimento di formazioni militari ed escludendo qualsiasi forma di assembramento della popolazione, in ragione dei provvedimenti restrittivi legati all’emergenza del Coronavirus Covid-19. Stiamo attraversando un periodo di crisi sotto tanti punti di vista: emergenza sanitaria, difficoltà economica ed insicurezza sociale, e forse mai come in questo momento la ricorrenza del 25 aprile si carica di profondo significato e diventa la festa della speranza e dell’umanità. La liberazione è il frutto di molte storie: quella dei tanti italiani che hanno combattuto contro l’oppressione nazi-fascista, quella dei nostri nonni e delle nostre nonne che ci hanno lasciato in eredità la libertà, quella di tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita in nome di valori e principi che oggi spesso diamo per acquisiti e per scontati. E di quei tanti resta impresso il nome nella memoria, nelle lapidi e nel monumento ai caduti in cui stamattina mi sono recata per la deposizione della consueta corona di alloro. E lì ho sentito forte il senso di solitudine, quello stesso senso di solitudine che ha attanagliato chi ha vissuto la guerra e che oggi attanaglia tutti noi. Purtroppo quello che stiamo vivendo ci fa riscoprire la nostra fragilità di essere umani, inermi ed impotenti di fronte ad una minaccia che di volta in volta e nel corso del tempo assume una diversa veste. Oggi, il 25 aprile ci ricorda che la libertà è una conquista continua. Oggi, il male che ci minaccia non è la guerra ma è un virus altrettanto potente che causa la privazione della libertà e significa ugualmente il sacrificio e la morte di tante persone innocenti. Oggi, non dobbiamo lasciare che ad avere il sopravvento siano l’indifferenza, il cinismo ed il menefreghismo. Oggi, come allora, la riconquista della libertà deve passare attraverso l’umanità e la solidarietà sociale e non attraverso l’egoismo ed il benessere sociale. Il Covid-19 ha cambiato la nostra vita così come la guerra ha cambiato la vita dei nostri nonni e delle nostre nonne. Siamo consapevoli di questo e con altrettanta consapevolezza e forza dobbiamo onorare la loro scelta ed il loro sacrificio, non ripetendo gli errori del passato, ma modificando il nostro rapportarci agli altri, il nostro confrontarci con gli altri e la nostra comprensione verso gli altri, perché ciascuno di noi, prima o poi, ha bisogno dell’altro. Mai come oggi le parole “festa” e “liberazione” vanno di pari passo ed assumono il valore insopprimibile della libertà, della condivisione umana e sociale, della gioia dello stare bene insieme e di fare comunità. In tempo di guerra, durante la prigionia, Gramsci scriveva “Mi sono convinto che quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio”. Ed allora ricominciamo tutti dall’inizio: dall’apprezzare la libertà! Buon 25 aprile a tutti!

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