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Al Motor Show c'è la Peacock 3: tutti in fila per la monoposto degli studenti anconetani

La monoposto da competizione progettata e costruita dagli studenti dell'Università Politecnica delle Marche è esposta in questi giorni in uno stand del Motor Show di Bologna

C’è un box sotto la biblioteca della facoltà di ingegneria. Il rombo del motore si sente spesso tra i corridoi dell’ateneo di via Brecce Bianche. A farlo urlare sono ragazzi della Polimarche Racing Team. 70 ragazzi che compongono un vero e proprio team automobilistico da competizione. Provengono dai corsi di ingegneria, ma anche economia. Progettano, costruiscono, testano e portano nelle piste più famose del mondo una monoposto nera spinta da un propulsore da cilindrata 700. La macchina si chiama Peacock 3, compete nel campionato mondiale di formula SAE, dedicato proprio agli studenti universitari e come ogni team che si rispetti anche la Polimarche in questi giorni ha un suo stand al Motor Show di Bologna.

VIDEO - LA SUPERCAR AL MOTOR SHOW

Tra bolidi di Formula 1 e di altre categorie c’è anche la Peacock 3 con tanto di logo dell’ateneo marchigiano e perfino un simulatore per permettere ai curiosi di calarsi nell’abitacolo. «Stiamo esponendo la nostra vettura, sviluppata interamente dagli studenti che progettano la vettura a partire dal foglio bianco- spiega il direttore operativo Andrea Titti- è fatto tutto all’interno dell’università, dal motore al telaio e alla carrozzeria. Con questa vettura competiamo nel campionato di Formula SAE insieme alle vetture di altre università, andiamo anche oltreoceano come in America o in Giappone».

La scorsa estate il team marchigiano ha ottenuto un quarto posto nelle prove di accelerazione (ogni gara è composta da vari test) mentre per la prossima estate dovrebbe essere presentata la nuova monoposto. Alcuni visitatori del Motorshow sono in fila aspettando di provare il simulatore montato accanto alla vera Peacock 3: «Sta piacendo molto perché si può usare con uno specifico visore che ti permette di calarti nella realtà della macchina e del circuito. E’ stato sviluppato partendo dal telaio della vecchia vettura – conclude Andrea Titti- e nei prossimi anni vorremmo aggiungere più funzionalità»

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