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Venerdì, 29 Marzo 2024
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“Rischio climatico nelle città italiane”: nella mappa di Legambiente c'è anche Senigallia

Presentata in concomitanza con la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, con l’obiettivo di capire dove e come l’intensità e l’andamento delle piogge, trombe d’aria e ondate di calore hanno provocato impatti significativi nel Paese

C’è anche Senigallia nella “Mappa del rischio climatico nelle città italiane”, presentata da Legambiente in concomitanza con la COP 20, la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima di Lima, con l’obiettivo di capire dove e come l’intensità e l’andamento delle piogge, gli episodi di trombe d’aria e delle ondate di calore hanno provocato impatti significativi nel Paese.
La città anconetana vi trova il suo posto, purtroppo, per l’alluvione e le conseguenti esondazioni fluviali dello scorso maggio. Nella scheda si legge:

Il fiume Cesano è uscito dagli argini all’altezza della frazione di Brugnetto e il fiume Misa, ha colpito la città di Senigallia ma spaventa tutta la zona, a rischio evacuazioni. Vaste porzioni di territorio sono rimaste senza elettricità e senza telefono. Se consideriamo i valori registrati dai due pluviometri presenti a Senigallia, diremo tanto ma non troppo: gli accumuli infatti sul pluviometro posto a Nord hanno raggiunto i 45mm, mentre quello a Sud 60mm. Si tratta di valori che in molte circostanze non hanno messo in crisi la città. Dai molti video giunti, il fiume Misa e' apparso sporco, con tanti tronchi galleggianti, molto pericolosi per l’effetto diga creato con l’addossamento ai ponti, causa dell’innalzamento a monte del pelo libero del fiume. La presenza di vegetazione nell’alveo fluviale aumenta inoltre la scabrezza, rallentando la corrente e quindi lo scarico a mare. La procura di Ancona ha aperto un’inchiesta per disastro colposo. Si stimano oltre 100 milioni di danni, con 18000 persone interessate dall’alluvione e 5000 case allagate.

La mappa è dinamica e sarà periodicamente aggiornata per consentire di leggere informazioni, immagini e dati sugli episodi, comprendere le possibili cause che ne hanno aggravato gli impatti e trovare delle soluzioni. In questa prima elaborazione, sono stati presi in considerazione episodi avvenuti dal 2010 ad oggi.

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