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Controlli a chi sbaglia la raccolta differenziata, tra chi dà la colpa alla suocera e chi agli animali

Riprende l’attività di informazione “ad personam” per le utenze che risultano non conformi alla raccolta differenziata dei rifiuti

Riprende in questi giorni l'attività di informazione, sensibilizzazione e verifica dei rifiuti con personale autorizzato dall'Ata, allo scopo di assistere le utenze e fornire tutti gli strumenti tecnici e conoscitivi utili a correggere eventuali comportamenti errati. Il servizio, sospeso da Marzo a causa dell'emergenza covid, si va ad affiancare ai controlli effettuati dalla Polizia Locale e dalla Rieco. Come per gli anni passati, è previsto un monitoraggio generale, dal quale sono selezionate le situazioni che evidenziano maggiori difficoltà e inesattezze nella raccolta differenziata. In base all'elenco ottenuto si provvede ad un confronto diretto con l'utenza con l'obiettivo di dare informazioni utili a correggere azioni e comportamenti errati. Nei fatti viene svolto un servizio di informazione "ad personam", mirato cioè solamente ad alcuni soggetti. Nelle settimane successive al sopralluogo, sono tenute sotto controllo le utenze in questione, al fine di valutare se le stesse hanno avviato dei processi di rispondenza alle proposte formulate o in caso negativo i problemi riscontrati per il mancato adeguamento. Nel periodo tra Febbraio 2018 e Febbraio 2020 sono stati effettuati 113 sopralluoghi informativi, dovute a 46 situazioni di non conformità del rifiuto, 23 del sacchetti. In 26 di questi controlli risultavano tutte e due le situazioni di non conformità.

Le motivazioni addotte dagli utenti "intervistati" sono veramente di tutti i tipi: per la maggiore c'è la distrazione, il conferimento da parte di estranei, l'utilizzo dei vecchi sacchetti, la non conoscenza sul come differenziare, l'aver terminato le buste, la presenza di nuovi residenti. I casi più ironici sono quelli in cui si punta il dito verso il suocero, il coniuge, i nipoti o la badante; la motivazione più curiosa, risultata poi vera, è quella di un utente che ha additato la non conformità della busta ad un animale selvatico che tutte le sere si divertiva a staccare il codice a barre dal sacchetto. In 4 casi è stato riscontrato che l'utente aveva effettuato correttamente la raccolta. Gli operatori dell'Ata si sono recati anche in diversi locali di distribuzione del cibo (ristoranti, bar, supermercati etc…) per un'attività di sensibilizzazione mirata alla diminuzione dello spreco alimentare. Le utenze visitate nel 78% dei casi non hanno fatto registrare altre non conformità, delineando quindi un atteggiamento che nella maggior parte dei casi è stato collaborativo e disponibile. Ricordiamo a tutti i cittadini che nel caso in cui il rifiuto non venga ritirato (per materiale o busta/contenitore non conforme) viene lasciato un avviso con le motivazioni del mancato ritiro. In tale circostanza, l'utente dovrà ritirare il sacchetto esposto sul suolo pubblico o all'interno del contenitore, provvedere a dividerne correttamente i materiali nella busta conforme, esporlo nuovamente nel giorno di ritiro previsto per evitare spiacevoli addebiti che vanno da 50 a 300 euro. Ricordiamo che le persone incaricate per tali attività sono 2 tecnici autorizzati dall'Ata, muniti di tesserino di riconoscimento. Diffidare di soggetti che spacciandosi per operatori della Rieco richiedono soldi, di poter visionare bollette, documenti vari o che insistono nel voler entrare nell'abitazione. In queste situazioni contattare le forze dell'ordine. Assessore Rifiuti e Polizia Locale Costantino Renato

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