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Sport batte diversità: Lucchetta mattatore con Oney e Fede davanti agli studenti

L'iniziativa "Campioni di vita" ha portato alla Mole gli studenti delle scuole medie e superiori di Ancona. I ragazzi hanno incontrato tre campioni olimpici e paralimpici

ANCONA - E’ salito sul palco davanti a quasi 300 studenti e ha spiegato cosa fa prima di lanciare il disco. Prima Il rituale per allontanare lo stress, poi il gesto tecnico che nel caso di Oney Tapia si fa a occhi chiusi. Letteralmente. Il bergamasco, medaglia d’argento ai Mondiali Paralimpici di Dubai nella categoria non vedenti, ha fatto ripetere il classico movimento di lancio ai ragazzi delle scuole medie e superiori presenti all’auditorium della Mole per dimostrare due cose. La prima: la difficoltà a orientarsi dopo aver girato su sé stessi a occhi chiusi, ma soprattutto il concetto che il gesto tecnico nasce dall’immaginazione e quindi non ha limiti nella sua esecuzione, se non quelli mentali. Oney è uno dei “Campioni di vita” insieme all’ex campione del mondo di Volley Andrea Lucchetta, uno dei punti fermi della “generazione di fenomeni” degli anni ’90 e alla vicecampionessa mondiale sui 400 metri categoria amputazione, Federica Maspero.  (GUARDA IL VIDEO)

Il progetto

L’iniziativa di carattere nazionale, è pensata per avvicinare i giovani allo sport e alle tematiche sociali. L’ evento ha come obiettivo quello di sensibilizzare i ragazzi delle scuole superiori di tutta Italia sui valori educativi dello sport, in particolare quando questo è praticato nella diversità e il limite si trasforma in potenzialità, permettendo, grazie a una forte motivazione e alla valorizzazione dei talenti, di raggiungere traguardi e vittorie “speciali. Due le parole chiave che hanno fatto da fili conduttori della mattinata: sport e diversità. Un messaggio destinato principalmente alle nuove generazioni che punta al rispetto delle regole e delle diversità, all’integrazione, all’aggregazione, alla fiducia, alla passione

I campioni e il messaggio

Non una lezione, bensì uno show fatto di gag e momenti di genuina spontaneità con Lucchetta e i due atleti che hanno fatto da mattatori davanti alla platea di giovani. «Determinazione, passione, rispetto per la propria vita e per quella degli altri e senso d’integrazione e solidarietà. Parole che – ha spiegato Lucchetta- devono mantenere un significato profondo, dentro e fuori la competizione sportiva, perché la vera vittoria è raggiungere un obiettivo non per forza vincere». «L’attività sportiva – ha detto Oney Tapia – mi ha sempre aiutato a sentirmi più in equilibrio, a essere più forte e più autonomo in ogni sfida che mi trovo ad affrontare. Dopo l’incidente che mi ha fatto perdere la vista non volevo rassegnarmi e volevo continuare a vivere una vita piena. L’opportunità l’ho ricevuta dalla mia passione di sempre, lo sport, da cui ho ereditato la grinta che oggi mi fa sopravvivere nella quotidianità. Ogni persona, se ce la mette tutta, scopre di essere capace di cose che stupiscono lei per prima: con la forza di volontà, con l'ottimismo si arriva dappertutto. Ognuno di noi ha questa forza dentro, bisogna solo tirarla fuori». «Lo sport – ha concluso Federica Maspero – può rappresentare un ottimo punto di partenza da cui ricominciare per ridare spazio e importanza al proprio corpo, magari anche quando è provato da difficoltà o disabilità oltre a dare riposo alla mente. Da qualunque prospettiva si parta ci accorgeremo presto che fisico e testa ne trarranno entrambi giovamento, staremo meglio con noi stessi e in mezzo agli altri, acquisendo maggiore sicurezza e accogliendo la vita con il sorriso. Lo sport da qualsiasi parte lo si prenda, crea un nuovo equilibrio dentro di noi».
 

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