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La figura dell'urologo in era Covid, seminario con i luminari europei: «Ridurre le degenze»

Al centro dei lavori la figura dell'urologo del futuro, ma anche la professione nel presente con le restrizioni e i pericoli del Coronavirus

Un congresso in due giorni per delineare le peculiarità dello specialista urologo, chiamato ad affiancare il paziente dal momento della visita fino al trattamento delle patologie genito-urinarie. La prima giornata, oggi, si è aperta con una sessione internazionale SIEUN - ESUI dove si sono confrontati i maggiori esperti europei nel tema di diagnosi e terapie del carcinoma della prostata. Tra loro George Salomon, presidente della Società Europea di Imaging Urologico (ESUI), che ha parlato dei sistemi ecografici di ultima generazione che impiegando frequenze a 29 megahertz determinano un miglioramento di visualizzazione e di dettagli fino al 300%. Questo permette all’operatore di effettuare biopsie  prostatiche mirate nel corso dello stesso esame ecografico con un notevole risparmio di tempi e costi. Domani è prevista una sessione video: dalla radiologia interventistica alla chirurgia robotica con la quale gli urologi hanno iniziato la loro esperienza nel 2012 e che attualmente permette di eseguire moltissime procedure di chirurgia maggiore oncologica con una minore invasività.

«Fare un congresso, in questo periodo, di una società nazionale è importante in quanto la stessa è collegata con la società di Imaging (diagnosi attraverso immagini o esami strumentali) europea. - ha dichiarato Andrea Bendetto Galosi Professore Ordinario di Urologia dell’Università Politecnica delle Marche - Direttore della Clinica di Urologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona - presidente SIEUN - Il compito della nostra società – ha detto - è quello di identificare le malattie di capirne la pericolosità e indirizzare verso il trattamento. In questo momento di era Covid gli obiettivi diagnostici e terapeutici sono sempre più rivolti alla razionalizzazione delle indagini, cioè fare le indagini se sono indispensabili. L’indagine da fare è la migliore, la più appropriata, quella che cambia il percorso terapeutico. Oggi, in tempi in cui dobbiamo sempre più  razionalizzare, aggiornarci con la finalità di identificare gli esami necessari, quelli realmente utili, è strettamente collegato all’utilizzo della tecnologia innovativa come la strumentazione flessibile, a fibre ottiche, le telecamere digitali, la luce a led che ha notevolmente rivoluzionato l’illuminazione delle cavità durante gli esami. Nuovi strumenti ecografici ad alta risoluzione con un miglioramento dell’immagine fino al 300%, l’ampliamento della risonanza magnetica e della TAC con strumenti di ultima generazione che consentono di trattare le malattie che colpiscono l’apparato urinario, la sfera andrologica e l’apparato renale (da qui la denominazione nefrologica). La SIEUN è una società trasversale che coinvolge più specialisti, dai medici di medicina generale ai radiologi ai nefrologi, andrologi, urologi, anatomopatologi ed altri» Galosi ha inoltre voluto sottolineare che «Durante l’era Covid, sono emersi nuovi protocolli di sorveglianza delle neoplasie. Non tutte le neoplasie devono essere operate o operate immediatamente. Si possono anche differire i trattamenti mantenendo, da una parte, i criteri di sicurezza e, dall’altra, di radicalità di cura. Altro aspetto importante è che in questo periodo grazie all’ organizzazione di Ospedali Riuniti la nostra attività è continuata sempre sia in urgenza che in elezione, senza fermarsi mai. Abbiamo sempre lavorato in sicurezza senza alcun problema e abbiamo potuto ridurre i giorni di degenza grazie alle nostre strumentazioni e mi riferisco in particolare alla chirurgia mininvasiva, laparascopica, endoscopica specialmente per la prostata e la chirurgia robotica che è una chirurgia laparascopica robotica che offre la possibilità di ridurre i giorni di degenza. In questo periodo, in cui si sono ridotti gli spazi di degenza a favore dei casi Covid, comunque le chirurgie continuano ad operare. Ci dedichiamo prevalentemente ai casi tumorali e ai casi sintomatici ma si lavora ad alti ritmi, è dunque comprensibile come diventi fondamentale ridurre i periodi di degenza. Ospedali Riuniti di Ancona, in particolare per le patologie seguite dal nostro reparto, ha alti volumi di attività e in questo periodo siamo stati il centro con il più alto volume di attività della regione Marche per quanto riguarda l’urologia». 

«Sono onorato di presiedere la faculty scientifica di caratttere nazionale ed internazionale, che si sta svolgendo in queste due giornate. – ha detto il Dr. Lucio Dell’Atti Dirigente Medico presso la Clinica di Urologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, presidente dell’evento – E’ la prima volta che la nostra società si cimenta in un congresso via web usufruendo delle tecnologie informatiche più moderne a disposizione in era covid.
L’evoluzione tecnologica dell’Imaging e soprattutto della tecnica ecografica va a supporto dello specialista urologo ma anche del nefrologo e dell’andrologo, nel loro percorso di apprendimento di tutte quelle che sono le tecniche di Imaging e nel seguire l’iter di cura del paziente in modo tale che lo stesso si possa sentire seguito a tutti gli effetti in ogni sua fase. Possiamo affermare che oggi lo specialista deve adottare un approccio aggiornato razionale, che gli consenta di conoscere le strumentazioni diagnostiche più all’avanguardia, competenza questa che la stessa pratica clinica impone per assicurare al paziente il più completo e soddisfacente percorso terapeutico». L’evento ha l’adesione dell’AssUAM (Associazione di Urologia e Andrologia delle Marche) che con l’occasione ha coinvolto i propri specialisti in un interessante confronto volto all’aggiornamento di tutte le competenze trattate durante i lavori.
 

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