Mole, "Olivo e olio, tra tradizione e innovazione": laboratori e dibattiti
Negli ultimi anni, l'olivicoltura italiana sta manifestando una perdita di competitività a livello internazionale e una scarsa capacità di reazione alle dinamiche di mercato. E' quindi necessario un processo d'innovazione che parta direttamente dagli addetti al settore e che passi attraverso l'utilizzo di modelli colturali sostenibili, l'impiego di tecniche e tecnologie competitive e azioni di marketing efficaci in grado di valorizzare il territorio e il patrimonio olivicolo locale.
L'incontro ha l'obiettivo di mettere in luce potenzialità e criticità del settore olivicolo italiano e discutere proposte per il rilancio del comparto attraverso un approccio partecipativo.
ore 9.30 - LABORATORI DEGUSTAZIONE DELL'OLIO DI OLIVA a cura di FLAVOR CULTURADIGUSTO
ore 15,30 APERTURA DEI LAVORI, Davide NERI Centro di Ricerca per la Frutticoltura (CRA), Roma
ore15,40 UNA FINESTRA SUL MONDO, Duccio MOROZZO DELLA ROCCA The Olive Bureau, Olive oil consultancy
ore 15,50 L'OLIVICOLTURA IN CILE, Pilar MACARENA GIL MONTENEGRO Facultad de Agronomia e Ingenieria Forestal, Pontificia Universidad Catolica de Chile
ore 16,00 SOLUZIONI TECNICHE E TECNOLOGICHE PER AUMENTARE - LA COMPETITIVITA' DELL'AZIENDA OLIVICOLA, Tonino CIOCCOLANTI Associazione Interregionale Olivicola del Medio Adriatico (AIOMA)
ore 16,15 INNOVAZIONE IN OLIVICOLTURA ATTRAVERSO LA RICERCA, Enrico Maria LODOLINI Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Università Politecnica delle Marche
ore 16,30 VALORIZZAZIONE DEL GERMOPLASMA LOCALE - Barbara ALFEI Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche (ASSAM)
ore 16,45 RUOLO DELL'OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA NELLA PROMOZIONE DEL TERRITORIO - Angelo SERRI Tipicità: Made in Marche Festival
ore 17,30 TAVOLA ROTONDA, Moderatore: Davide NERI Centro di Ricerca per la Frutticoltura (CRA), Roma
ore 18,00 CONCLUSIONI - mostra fotografica a cura del fotografo professionista Giorgio Tassi su tradizione e innovazione in olivicoltura
Il settore olivicolo in Italia mostra ormai da qualche anno i segni di una forte difficoltà e procede senza una strategia comune tra i diversi addetti al settore e un'incapacità di comunicazione tra le diverse categorie commerciali. L'impressione è che si abbia difficoltà a identificare le linee guida per reagire al momento di crisi generalizzata e per promuovere azioni innovative che permettano di rilanciare il settore.
Oltre ad adagiarsi sugli allori del Made in Italy, delle denominazioni di origine o delle eccellenze di nicchia che decantano l'alta qualità; il settore olivicolooleario italiano sta soffrendo di un'incapacità di reagire in modo organizzato e dinamico ai cambiamenti a cui è sottoposto il mercato globale. Il principale competitor, la Spagna, ha capito da tempo che per esistere sul mercato c'è bisogno di un approccio coordinato e congiunto di tutti gli stakeholders e che l'impiego di modelli di produzione innovativi può procedere di pari passo con quelli tradizionali, in modo da rispondere alle diverse e specifiche esigenze di mercato. Appare chiaro quindi che l'Italia deve reagire a questa situazione mettendo in campo strategie innovative per il rilancio dell'intero settore. Azioni innovative che devono passare attraverso lo studio di modelli d'impianto idonei alle diverse condizioni pedo-climatiche e che consentano un adeguato livello di meccanizzazione, scelte tecniche e tecnologiche che permettano all'azienda di essere realmente competitiva sul mercato, valorizzazione del patrimonio varietale locale, impiego di tecniche colturali che siano sostenibili dal punto di vista ambientale e economico e strategie di marketing che consentano di accedere a nuovi mercati in maniera appropriata. La sfida è lanciata!