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Osimo, l’Unitre fa spazio alla fantasia

"Fantasia, Amore e Bontà" sono la formula magica che ha contribuito al successo del terzo incontro sul Medioevo dell'Unitre. C'erano proprio tutti gli ingredienti per raccontare, la fiaba del "Principe Aspettaunpo'"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

"Fantasia, Amore e Bontà" sono la formula magica che ha contribuito al successo del terzo incontro sul Medioevo dell'Unitre. C'erano proprio tutti gli ingredienti per raccontare, il 12 e il 13 dicembre nel teatrino Campana, la fiaba del "Principe Aspettaunpo". Una narratrice convincente ci ha condotti in un fantastico mondo medievale a Scarpilandia, paese dalla forma di scarpa, presso un castello con un re, un principe, una principessa, due damigelle, i giullari, una vecchia pazza, gli elfi e le ninfe del bosco.

E' la storia di un principe che non si decideva mai a sposare e al padre rispondeva sempre "aspetta un po'". Il re Paziente un giorno gli intima di trovare una moglie entro sei mesi, pena la nomina sul trono di un suo dignitario. Il principe ubbidisce, incoraggiato dalla sorella Ghismunda che soffre perché non può corrispondere all'amore di Bentivoglio, principe del regno di Firlandia, paese in guerra con quello di Scarpilandia. Aspettaunpo', dopo una cavalcata nel bosco, stanco si siede su un tronco, quando sente una voce melodiosa cantare: è Ugoletta, una dolce damigella. A quel canto seguono dei versi, è la voce di Rimetta sorella dell'altra. Felicemente turbato, il principe decide di domandare ospitalità alle due donne. Dopo essere restato qualche giorno nella loro casa, Aspettaunpo' invia loro una missiva per chiedere la mano di una delle due, ma purtroppo le damigelle lo respingono. Sconforto del malcapitato e decisione di andare a combattere, ma durante una battaglia, rimane ferito e perde la vista. Da questo momento in poi, in quel bosco accade di tutto: l'incontro con Dolcimbella, una fanciulla che si diletta in giochi giullareschi; le danze di elfi e di ninfe, l'apparizione di una vecchia pazza che va cogliendo le erbe. Questa strana creatura, con un certo cipiglio, consiglia Dolcimbella di andare al castello per consolare il re, affranto per la sorte del figlio. La giovane incontra nel bosco un cavaliere ferito ignara che l'uomo altri non è che il principe Aspettaunpo'. Come in tutte le fiabe che si rispettano, c'è il lieto fine: Dolcimbella cura il principe con erbe miracolose, arriva Babbo Natale che fungendo da "deus ex machina" risolve la storia, invitando il principe a sposarsi e a ritornare al castello per regnare con amore e giustizia. Il re Paziente, felice, abbraccia il figlio che gli presenta la futura sposa, Dolcimbella. Al re non resta altro che invitare i suoi sudditi a festeggiare due sposalizi, quello di Aspettaunpo' e della sorella Ghismunda con il suo amato, dato che i due regni avevano finalmente firmato un patto di pace.

Per gli intenditori, lo spettacolo è stato definito un piccolo gioiello, grazie alla competenza della regista e attrice Maria Grazia Tittarelli, all'estrosità dell'autrice Lucia Mazzieri, alla sinergia tra gli attori, tutti adeguati ai loro ruoli: Sonia Giuliodori, Beatrice Ballarini, Tiziana Camilletti, Franco Mancini, Giuseppe Giordano, Maria Antonietta Mattioli, Rossana Giorgetti, Franco Mengascini e gli alunni della classe V a tempo pieno, dell'Istituto Comprensivo "Bruno da Osimo". Un grazie allo scenografo Aurelio Lanari e all'addetta alle luci e al sonoro Martina Lucrezia Mariotti. Come si sa, nelle fiabe vincono sempre i buoni, e in questo clima natalizio non poteva mancare la solidarietà con l'offerta da parte degli spettatori e degli attori di una somma in favore di Telethon, iniziativa promossa dall'Unitre insieme con l'Istituto Campana.

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