U-bahn a tutto elettro, sabato la rivelazione pop Wolther Goes Stranger
Torna F/M (Food & Music) l'appuntamento fisso del sabato sera dell'U-bahn. Ovvero l'evento del weekend dove la proposta gastronomica anticipa il clou del sabato notte, che comincia con il concerto e prosegue con il dj set. Sabato 12 dicembre sul palco dell'U-bahn si esibirà la formazione bolognese Wolther Goes Stranger, rivelazione electro-pop del circuito indipendente italiano. Wolther Goes Stranger è una creatura di Luca Mazzieri (già nei post-rocker Marla e nei bolognesi A Classic Education), una sorta di «cantautorato dance che racconta storie d’amore e di piccole sconfitte». II è il secondo disco della formazione, seguito dell’esordio Love Can’t Talk del 2013.
Composto in un imprecisato «piccolo e quieto paese a quota 1000 metri raggiungibile attraverso una strada di montagna circondata da pinete di conifere dal sapore molto Twin Peaksiano», il disco, rispetto al precedente capitolo, risente molto dell’ambientazione in cui è stato pensato, presentandosi più intimo, pacato e riflessivo. Dopo un’apertura più ballabile con il dittico Berlino Est (soffusa dance dal sapore mitteleuropeo) e Chiodi (irresistibile e spasticissima canzone d’amore), i toni si fanno infatti più sussurrati e i colori più acquerello, con il leggero tappeto ritmico che si assesta su beats in punta di piedi che sembrano riprendere un calmo battito cardiaco, e la voce che si fonde con quella di Linda Brusiani a dipingere sognanti melodie intrise di nostalgia. Unica eccezione è l’incursione in territori addirittura EDM di Dancer, che si muove smaliziata e sensualmente ammiccante («suona osceno, ma so che tu lo sai fare»), salvo poi riadagiarsi sui sognanti synth di Con Te e chiudersi sulla crepuscolare Wtf (arricchita con una perla no-sense nel finale).
Questo incontro di voci si rivela come uno dei punti cardini del disco, incluso l’utilizzo del doppio idioma inglese-italiano, anche all’interno della stessa canzone: sulla carta può apparire come una mezza bestialità, ma all'interno di questo contesto conferisce semplicemente un andamento sinuoso ai brani. D’altronde non c’è una lingua sola per parlare di amore e nemmeno è necessario capirsi appieno per definirsi innamorati. Lo potremmo definire un disco di electro-pop che lancia uno sguardo lascivo verso i Roxy Music, ma non gli renderemmo giustizia. La verità è che i Wolther Goes Stranger sono abili nel coniugare passione e eleganza, valorizzando la parte minimale della loro produzione, quel battito che si insinua e ti costringe a restare in gioco e a muoverti, nonostante tutto.