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Teatro

Strage di Capaci e antimafia: uno spettacolo teatrale per non dimenticare

Il Questore Cesare Capocasa ha ribadito l’importanza dell’antimafia e della sensibilizzazione sul tema per i giovani

ANCONA- «Credo fermamente che l'Antimafia la facciano prima di tutto i cittadini, le comunità civili, prosciugando i bacini in cui nascono e proliferano le organizzazioni criminali». Lo sostiene, all’agenzia “Dire”, il questore di Ancona, Cesare Capocasa, nel giorno del trentennale della strage di Capaci in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta.

Domani (24 maggio) alle 11.30 al Teatro Sperimentale "Lirio Arena" la Questura di Ancona, in collaborazione con l'amministrazione comunale e l'agenzia di sicurezza Vedetta 2 Mondialpol e con il patrocinio del Centro studi 'Paolo e Rita Borsellino', ha organizzato un momento di riflessione con la rappresentazione teatrale 'Io, Emanuela. Agente della scorta di Paolo Borsellino' con l'attrice Laura Mantovi e la regia di Sara Poli. Il monologo, che ripercorre la vita di Emanuela Loi, agente della Polizia di stato, uccisa nell'attentato in cui perse la vita anche il giudice Borsellino, sarà presentato dal giornalista Maurizio Socci davanti ad una platea di circa 400 studenti degli istituti superiori di Ancona. «Occorre una riscossa di civiltà, che porti alla sconfitta definitiva, grazie ad un dialogo continuo- conclude Capocasa- nella società, nelle scuole e soprattutto una speciale educazione alla legalità dei giovani, con il contributo e l'impegno di tutti gli attori possibili, insieme contro le mafie. Come ripeteva il Giudice Caponnetto: “la mafia teme la scuola più della giustizia, l'istruzione toglie l'erba sotto i piedi alla cultura mafiosa”».

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