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“La sottile linea bianca”, lo spettacolo di prevenzione di San Patrignano

Domani mattina presso l’aula magna della facoltà di ingegneria, alla presenza di 1000 alunni del liceo scientifico, il format teatrale con la giornalista e autrice dell’omonimo libro, Angela Iantosca

ANCONA - Filippo non voleva passare per lo sfigato di turno. Francesca ci teneva proprio a provarla. Chiara l’aveva sempre vista in casa, non poteva certo far male. E così sono nate le loro prime esperienze con le sostanze, presto trasformatesi in vera e propria dipendenza. Per loro fortuna, per tutti l’ingresso a San Patrignano. Sono solo tre incipit delle quindici storie raccontate dalla giornalista e scrittrice Angela Iantosca nel suo libro “Una sottile linea bianca” (edito da Giulio Perrone, con prefazione del professor Antonio Nicaso) e trasformate, in accordo con la comunità, nell’omonimo monologo teatrale entrato a far parte del progetto di prevenzione WeFree di San Patrignano. Il format arriverà domani sabato 25 gennaio alle 10 in Ancona all’aula magna della facoltà di Ingegneria dove saranno presenti 1000 studenti del liceo scientifico “Galileo Galilei”.

In scena ci saranno l’autrice Angela Iantosca assieme a Carolina e Damiano, ragazzi che hanno ormai concluso il percorso di recupero a San Patrignano che leggeranno alcuni brani del libro: le vicende dei giovani si intrecceranno all’inchiesta della giornalista. Un monologo cui farà seguito l’intervista della giornalista ai ragazzi, un modo efficace ed emozionante per coinvolgere gli studenti, sensibilizzandoli e facendoli riflettere su una realtà a loro spesso vicina. Non a caso a conclusione ci sarà spazio per un dibattito e confronti con i giovani in platea. Particolarità di questo appuntamento, è che è stato richiesto direttamente dai rappresentati d’istituto, che hanno così organizzato questa assemblea, resa possibile dalla fondazione Oliver Twist che quest’anno sosterrà dieci incontri e tre spettacoli nelle scuole di tutta Italia. “La Fondazione Oliver Twist da più di 15 anni si occupa di problemi legati al disagio giovanile – spiega il suo presidente, il dottor Paolo Basilico - Tra questi non vi è dubbio che l’utilizzo di sostanze stupefacenti sia uno dei più gravi e diffusi, un mostro a mille teste per la sua capacità di modificarsi continuamente in forme diverse ma aventi la stessa radice fatta di fragilità, solitudine, incapacità di immaginare un futuro. Il lavoro che San Patrignano fa da decenni in questo campo è unico e prezioso e merita il sostegno più ampio. In  particolare lo merita per noi l’iniziativa WeFree che affronta il tema fondamentale della prevenzione e lo fa attraverso un lavoro capillare sul territorio, nelle scuole, tra i ragazzi. Una corretta informazione trasmessa da chi è ritenuto credibile perché lavora sul campo e porta esperienze concrete può fare un’enorme differenza per la vita di tanti giovani”.

Il format teatrale prende forma dal libro scritto due anni fa da Angela Iantosca, come lei stessa racconta: “Il libro prende le mosse da molto lontano. Erano gli anni dei Ragazzi dello Zoo di Berlino, di Cristiana F e della paura delle droghe, in particolare di cocaina ed eroina. Erano gli anni in cui si aveva paura che qualcuno in discoteca versasse qualche sostanza nelle bibite. Una paura che è rimasta congelata nella mia mente per poi riproporsi quando ho fatto visita alle Vele di Scampia, alle piazze di spaccio romane e milanesi, fino ad entrare per la prima volta nella comunità San Patrignano. Da allora ho deciso di raccogliere le storie di una quindicina di loro per raccontare che la droga è trasversale, democratica, che non si ferma davanti ai titoli di studio o alla ricchezza, che riguarda le periferie e il centro delle città”. “Speriamo possa essere un momento di riflessione per tutti i ragazzi presenti – spiega Patrizia Russi, una delle responsabili del progetto di prevenzione – Sono storie, raccolte con passione da Angela, che Carolina e Damiano racconteranno con grande emozione, ritrovando la loro in ognuna di esse. Siamo davvero contenti fra l’altro di iniziare questo percorso con la fondazione Oliver Twist che ci permetterà di portare il nostro progetto in tutta Italia coinvolgendo ancora più giovani”.

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