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Osimo, pienone all'iniziativa su "Scuola e internet"

Sala Piena ieri pomeriggio all'iniziativa organizzata da Auser Cultura alla presenza di Roberto Sconocchini

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Sala Piena e persone in piedi alla Sala 4 colonne di Palazzo Campana. Moltissimi gli insegnanti e i genitori che hanno partecipato ieri pomeriggio all'iniziativa organizzata da Auser Cultura alla presenza di Roberto Sconocchini, sul tema della tecnologia applicata come supporto alla didattica. Con il saluto dell'Assessore all'Istruzione, Annalisa Paglierecci e del Presidente del Consiglio Comunale di Osimo, nonché Dirigente vicario dell'Istituto Comprensivo Caio Giulio Cesare, Paola Andreoni, è iniziato il seminario presentato da Rossana Balestra di Auser Cultura. Balestra ha spiegato come è nata questa associazione nei locali di Auser Osimo e di come la stessa intenda contribuire alla diffusione di una cultura della solidarietà e del rispetto dell'altro, con una particolare attenzione alle fasce più sensibili come gli anziani, i bambini, le donne, i migranti e i diversamente abili, proprio partendo da progetti come quello di : "Essere scuola nell'era di internet" che coinvolgano il luogo Principe della nascita della Cultura e cioè la Scuola. Sconocchini ha di seguito analizzato il processo di informatizzazione in atto che ha già prodotto una differenziazione nei metodi di apprendimento e un profondo cambiamento nell'accesso al sapere dei ragazzi. Con una serie di slides, sono state analizzate le diverse modalità di intesa, i diversi schemi formativi e le nuove risorse didattiche. Sconocchini ha spiegato come i nostri ragazzi "sempre connessi" abbiano acquisito e continuino ad acquisire, nuovi saperi grazie alla tecnologia stessa. Passando in seguito al discorso dei Social-network, ci ha poi illustrato come partendo da essi sia possibile evidenziare le trasformazioni in atto nella società reale. I nostri ragazzi hanno perso la capacità dell'attesa, del silenzio anche a causa della prassi, ormai consolidata, della pretesa delle risposte immediate a cui li hanno abituati i nuovi sistemi di comunicazione. Una volta si scriveva una lettera e si attendeva la risposta...ora con le mail...si ha il contatto pressoché immediato con l'altro e si esige un celere riscontro. Il rischio è la compressione del tempo....tutto accade in un attimo...si è persa la pazienza di aspettare, anche di utilizzare questo tempo per riflettere, ma estraniarsi dal "fenomeno" tecnologico che ha ormai investito, non solo i nostri giovani ma la società stessa, non è sicuramente il metodo giusto per affrontare la situazione. Il ruolo fondamentale che dovrebbe avere la Scuola è appunto quello di fruire di quanto di positivo il web e la tecnologia tutta, mettono a disposizione dell'insegnamento, con un'attenzione però, molto importante, alla formazione, nei propri alunni, di una capacità critica su quanto si assorbe da internet.

Se da una parte questo accesso virtuale fruibile da chiunque, segna un passaggio anche sociologico di rilievo, dall'altra, potrebbe andare a discapito della qualità dei contenuti. In rete troviamo di tutto e il problema concreto da contrastare è la mancanza di un'adeguata riflessione critica in merito ai vari input che ci vengono dal web e all'uso stesso della tecnologia. Porsi e provare, magari, a darsi delle risposte a semplici domande come Cosa? Come? Perché, a volte, è sufficiente per trovare quel giusto distacco, dalla "notizia ricevuta", che ci permette di discernere la validità o meno della stessa.

Tra mondo reale e spazio virtuale esistono due binari paralleli nei quali i normali frequentatori delle nostre giornate, scolastiche, lavorative e personali si intersecano in questo nuovo spazio del web. In questo contesto l'abitare il mondo virtuale rischia, soprattutto per chi non ha la maturità necessaria di mantenere il giusto approccio a questo mondo, di sostituirsi a quello reale. Il virtuale offre infatti delle "scappatoie" che evitano il doversi confrontare concretamente e direttamente con l'altro (difficilmente si arrossisce tramite il web) e delega allo strumento, il modo di stabilire la relazione con l'altro. Da qui la difficoltà, riscontrata in alcuni ragazzi, nella trasmissione delle emozioni, che può sfociare in rabbia sia in giochi violenti (alcuni video-games) o anche in giochi fisici (veri e propri scontri) in classe. Grandi quantità di "contatti" sui Social networks da parte degli adolescenti, spesso sottendono ad una solitudine profonda che impedisce ai nostri ragazzi di "realizzarsi" compiutamente con il confronto diretto e concreto con l'altro sui vecchi muretti, piazze, luoghi di ritrovo. D'altra parte, la mancanza di un'adeguata formazione degli insegnanti dovuta ad una serie di problematiche che partendo da quella economica attraversano anche quella organizzativa, su come gestire il web, ( la maggior parte dei corsi di formazione di oggi, partono da un'alfabetizzazione dell'uso del computer assolutamente non sufficiente a gestire adeguatamente il processo in corso) , rende spesso difficile il loro compito di trasmissione ai giovani di qualcosa che già in partenza gli alunni hanno acquisito da soli con le informazioni ricavate a casa da internet. La perdita del "controllo" dell'ora di lezione nella quale l'insegnante comprende, attraverso il confronto, di "conoscere" probabilmente meno dei propri alunni, la "gestione" della tecnologia, di certo crea una difficoltà, ma al contempo, la sfida reale che ci troviamo ad affrontare, sta proprio nel rimettere in discussione il "vecchio" metodo di fare scuola, accettando il cambiamento in corso e al contempo riuscendo a fruire di esso per apportare ai nostri ragazzi quelle competenze indispensabili per un sano approccio alla cultura anche nel virtuale. Sconocchini ribadisce che il "sistema scuola Italia" si avvale di un personale docente assolutamente in grado, sia per competenze che per capacità e passione, di far proprio e usare a beneficio dei propri studenti, questa "rivoluzione" in atto che proietta i ragazzi, ma non solo loro, verso nuove competenze e nuovi schemi di apprendimento dove l'insegnante non sarà più solo il mero trasmettitore della Cultura ma diventa il regista del processo in atto. Abbiamo un riposizionamento nel rapporto tra alunni e docente che prevede una modalità diversa nell'approccio con i ragazzi, ma che, se non ci faremo intimorire dal cambiamento, porterà benefici indiscussi all'apprendimento in genere e a quelli che saranno i cittadini del domani. Balestra ha concluso invitando tutti i presenti a continuare a seguire le numerose iniziative che Auser Osimo ha già in programma, la prima delle quali, il prossimo 7 febbraio alle ore 17,30 alle Grotte del Cantinone nella quale, alla presenza di Claudia Gennarelli e Lorenzo Recanatini, due giovani psicologi e scrittori, autori del libro "Internauti o Intronauti" e con la partecipazione del Dott. Garbuglia, Auser continuerà questo percorso, nell'ambito del progetto "Essere scuola nell'era di internet", analizzando i rischi fisici causati dall'uso smodato di PC, Telefonini e Tablets.

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