"Madonne e rose", mostra di Nicole Gabbucci al Museo Diocesano
Giovedì 28 maggio alle ore 18,30, nel chiostro del Museo diocesano "Mons. Cesare Recanatini" , alla presenza di S.E. il Cardinale Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo e di Paolo Marasca, assessore alla Cultura del Comune di Ancona, verrà inaugurata la mostra “Madonna e Rose” dell'artista italo-francese Nicole Gabbucci Wagenbach. Sarà presente anche il direttore del Museo, Don Luca Bottegoni.
Nel mese mariano per eccellenza, maggio, e nell'antico complesso dove è concentrata l'arte sacra più preziosa del territorio -il Museo Diocesano annesso alla Cattedrale di San Ciriaco- saranno esposte dal 24 maggio al 2 agosto, nell'orario di apertura del Museo (10-12,30/16,00-19,00) alcune tra le più belle Madonne dipinte nell'arco della sua lunga carriera da Nicole Gabbucci Wagenbach, artista polivalente e di fama internazionale, che ha scelto le Marche come sua definitiva dimora ormai da molti anni.
Laureata in Storia dell'Arte antica e medievale e in Letteratura alla Facoltà di Scienze umanistiche di Strasburgo, la Gabbucci – proveniente da due famiglie illustri che hanno annoverato personaggi di spicco in più discipline, ha ricevuto molteplici stimoli e suggestioni così da porre al centro della sua Arte tanto la cultura medievale con i suoi cicli cavallereschi , della Tavola Rotonda e la poesia dei trovatori, quanto gli elementi della Mitologia classica, delle fiabe fino alla tradizione religioso e al culto della Vergine, ritratta anche in molti paesaggi marchigiani, a partire dalla Nostra Signora di Loreto.
Tra i suoi dipinti spicca difatti “un ciclo di Madonne, iniziato con l’omaggio alla Vergine Nera di Loreto; sono ben ventiquattro, ubicate nei paesi amati dalla pittrice, e portano nel loro manto, gli attributi del loro territorio. E la Vergine ricorre nelle magnifiche cartoline realizzate per la Santa Casa di Loreto, vari Municipi ed Enti marchigiani: la Madonna Nera in varie forme, la Regina delle Nevi, la Rosa Mistica, la Vas Mirabilis, laStella Maris e tante altre che hanno fatto il giro del mondo.
Mettendo a frutto una naturale inclinazione per lo studio della cultura medievale, Nicole Gabbucci ha elaborato nel corso degli anni una serie di dipinti dedicati allamiracolosa immagine della Vergine Lauretana che evidenziano un percorso di ricerca assai complesso. L’autrice infatti attinge idealmente dal repertorio tecnico della miniatura gotica,che in Francia raggiunse vertici di assoluta perfezione formale, dipingendo le sueimmagini con grande cura, ricorrendo all’uso dell’oro che illumina di luce mistica le sacre figure con incrostazioni che rendono l’effetto di un sontuoso polittico nel segno di un ricercato preziosismo materico.
L’iconografia affrontata dalla Gabbucci si ispira a quella consacrata da una lunga tradizione che propone l’immagine della Vergine stante con il Bambino benedicente in braccio, avvolta in una ricca dalmatica sulla quale sono appuntati preziosi gioielli: questo modello viene reinterpretato alla luce di una sensibilità moderna che parte dalla tradizione, per giungere a risultati più vicini alla cultura visiva del ventesimo secolo. Proprio in virtù di questo percorso di ricerca, sviluppato attraverso una consapevolezza culturale del soggetto proposto, si ritiene che la serie delle Madonne di Loreto realizzate da Nicole Gabbucci, dovrebbe figurare nelle principali raccolte pubbliche delle Marche, a testimonianza del legame che nel corso dei secoli ha unito la devozione popolare e gli artisti, a quella venerata immagine mariana (Prof. Stefano Papetti, già Direttore della Pinacoteca di Ascoli PicenoVice-presidente del FAI delle Marche).
Apprezzata ed amata nella nostra regione per i tanti dipinti dedicati ai paesaggi marchigiani, dagli antichi borghi medievali ai Sibillini, Nicole Gabbucci è un vero e proprio personaggio: nella sua vita è stata alternativamente pittrice, acquafortista, illustratrice, fotografa, musicista, cantante, indossatrice, attrice e non ultimo musa ispiratrice di registi, produttori, poeti e musicisti, tra i quali il grande Ennio Morricone. Un omaggio dunque all'arte delicata e preziosa di questa elegante signora che celebra un passato magico e fiabesco che non c'è più e all'iconografia religiosa a lei cara, perfettamente inserita nei paesaggi e nei luoghi delle Marche che hanno catturato la sua immaginazione e il suo spirito.