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Calcio e dialogo tra culture diverse, Ancona in gioco per la Macroregione Adriatico Ionica

Quella di quest'anno sarà la 6° Edizione Trofeo Internazionale di Calcio Giovanile a cui partecipano la Giovane Ancona, la Ascoli Picchio, Alma Juventus Fano, Atalanta Bergamasca e squadre croate

Sulla scia delle edizioni precedenti, ormai un appuntamento fisso per il capoluogo delle Marche, anche quest’anno il comitato promotore, che vede promotore l’associazione sportiva Giovane Ancona Calcio, ha organizzato  il progetto sportivo, culturale e turistico “Noi in gioco per la Macroregione Adriatico Ionica” , rivolto a giovani giocatori di calcio croati e italiani nati nel 2005 e 2006, iscritti ad associazioni o clubs sportivi che militano nei tornei di calcio dei rispettivi paesi. L'iniziativa è in continuità con gli Youth Games of the Adriatic and Ionian Regione che si sono svolti ad anni alterni ad Ancona  e si propone di sensibilizzare ulteriormente i giovani sul tema della Macroregione. “Noi in gioco...” si  identifica con il Trofeo Internazionale di Calcio Giovanile e l’intenzione di sostenere il processo di coesione tra le comunità appartenenti alle sponde del bacino marittimo.  Si rivolge ai giovani, alle scuole e al mondo dello sport con una progettualità che concilia il gioco, il dialogo, l’educazione. Ha preso avvio nel 2013 e propone ogni anno un tema all’attenzione dei ragazzi e degli educatori. Per la VI edizione il tema è “Lo sport ponte tra i mari, ponte tra le generazioni”.

Come è strutturato il torneo

Il Torneo di calcio è strutturato in due fasi, rispettivamente ad  Ancona e Spalato. La prima fase ad Ancona e si svolge in due giornate (4-5 settembre) nelle quali, oltre alle competizioni sportive, saranno organizzate una visita culturale - turistica alla città storica di Ancona e una visita presso il museo Tattile Statale Omero. Sarà inoltre proposto il 4 sera un evento d’intrattenimento e riflessione sui temi specifici del progetto, con musica e saggio di danza a cura degli studenti di una scuola. Seguirà, infine, un incontro con le istituzioni e le autorità locali il 5 settembre. Durante l’incontro verrà consegnato ai capitani delle squadre “il pallone della Pace”. Verrà dato spazio anche alla presentazione e degustazione di prodotti biologici del territorio (il cibo come benessere e salute). Seconda fase a Spalato (Croazia), dove il torneo si svolge in una unica giornata (11 settembre). La delegazione italiana (normalmente due squadre) dedica la mattinata alla visita guidata della città storica e all’incontro con i ragazzi della scuola Poijsan, dove si affrontano insieme i temi specifici della manifestazione. Segue una partita di calcetto e il pranzo presso la struttura scolastica. Nel pomeriggio si svolgono le partite del torneo di calcio e le premiazioni. Parallelamente, viene organizzata una “food demonstration” con i prodotti del nostro territorio presso la Camera di Commercio croata, con la partecipazione di imprenditori locali.

Squadre italiane: Provincia di Ancona: “Giovane Ancona Calcio”, Provincia di Ascoli Piceno: “Ascoli Picchio”; Provincia di Pesaro e Urbino: “Alma Juventus Fano”; e infine Atalanta Bergamasca. Squadre croate: “HNK Hajduk” e ”Adriatic Split” e alcune classi della scuola “Poijsan” di Spalato (Primo Ciclo Didattico, elementari e medie). 

Tema della VI° Edizione

“Lo Sport, ponte tra i mari, ponte fra generazioni” Viviamo un tempo in cui il dialogo tra le generazioni sembra sempre più difficile. Il ponte tra i mari, fra le comunità dell’Adriatico e dello Ionio, diventa il paradigma del ponte tra le generazioni, generatori di scambi, di amicizia, di conoscenza, fra le persone, le istituzioni e i territori appartenenti allo stesso mare rappresentano il flusso vitale tra le persone, giovani e anziani. Nella consapevolezza, cioè, di vivere stando gli uni sulle spalle degli altri, nello stesso tempo, pur vissuto in modo diverso.  Il ponte tra le generazioni è, quindi, il dialogo tra i coetanei e i contemporanei, tra le diverse stagioni della vita, fasi dell’esistenza che si modellano reciprocamente. Lo sport ed in particolare il gioco del calcio, rappresentano un efficace mezzo di comunicazione e di interazione tra culture diverse. Per sviluppare questo tema i ragazzi impegnati nel torneo saranno invitati ad approfondire i seguenti ambiti di ricerca: in famiglia la condivisione d’interessi e di passioni sportive può favorire il dialogo tra i componenti familiari. E’ fondamentale coinvolgere i genitori nella pratica dello sport del proprio figlio. Dal dialogo si sviluppano capacità di ascolto e di apertura anche sui temi più difficili, prevenendo problemi come il bullismo, il consumo di droghe, l’uso della violenza, l'incomunicabilità. L'attività sportiva e la frequentazione degli impianti sportivi possono anche essere occasioni e luoghi di prevenzione, comunicazione e informazione nei confronti dei giovani e delle famiglie, favorendo la loro partecipazione attiva alla vita sociale. Sul campo di gioco: lo sport rappresenta una grande palestra per molte attività educative. Per educare all’impegno, alla lealtà, alla tolleranza e, soprattutto, al rispetto. Un ragazzo impara a seguire le regole: dal tempo stabilito dalla partita ai confini dello spazio di gioco. Per educare all’ascolto dei propri tecnici, allenatori, formatori.

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