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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La Tv e le Marche, Gianni di Giuseppe incontra il Rotary Ancona Conero

Il direttore Rai Gianni di Giuseppe ha incontrato il Rotary Ancona Conero. Occasione in cui ha presentato il suo ultimo libro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Le origini della televisione nelle Marche raccontate in un libro di Gianni Di Giuseppe, direttore della sede marchigiana della Rai. “Un viaggio tra memoria e curiosità”, lo ha definito lo stesso Di Giuseppe giovedì sera al Passetto, ospite del Rotary Ancona Conero. Il direttore ha ripercorso le origini della Rai nella regione, a partire dall’inizio delle trasmissioni tv, nel 1954, fino al 1979, quando nacque la terza rete. Lo ha fatto attraverso le testimonianze dei protagonisti di quegli anni, con la cronaca impressa nei giornali dell’epoca. Nel progetto di riorganizzazione della Teca della Sede Rai per le Marche, sono state rinvenute oltre duemila fotografie. Il materiale è stato esaminato, catalogato e restaurato, oltre un centinaio di foto sono finite nel libro di Gianni Di Giuseppe edito dalla Mediateca delle Marche: “La televisione nelle Marche: le origini”.

Si sono analizzate le linee programmatiche su cui la Rai si era impegnata nei primi anni per diffondere le sue trasmissioni su tutto il territorio nazionale: linea editoriale, tecnica e commerciale. Con la prima si voleva informare, intrattenere e istruire il pubblico. Nacquero così programmi come “Il Musichiere”, “Lascia o raddoppia?”, “Canzonissima” e vere e proprie trasmissioni di alfabetizzazione come “Non è mai troppo tardi”, dove si insegnava agli adulti a leggere e scrivere. Insieme alla linea editoriale, si sviluppò la linea tecnologica, con la realizzazione degli impianti di produzione e trasmissione, per consentire la distribuzione del segnale televisivo. Alla fine degli anni ’50, nei piccoli borghi marchigiani cominciarono a fioccare antenne. Grandi Centri Trasmittenti vennero installati sul Monte Conero e sul Monte Nerone.

La terza linea programmatica messa in campo dalla Rai riguardava la commercializzazione, attraverso la stipula di accordi con le aziende produttrici di apparecchi radiotelevisivi e con le associazioni dei commercianti al dettaglio. L’azione di propaganda della Rai si articolava in mostre, fiere e concorsi. Tra questi, enorme fu il successo del concorso “Vetrine”: si trattava di allestire la vetrina del proprio negozio ispirandosi alla televisione. Fin da subito, i negozianti la rappresentarono come una finestra sul mondo. La conviviale si è chiusa con il vivo interessamento di tutti gli intervenuti.

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